Non paga gli alimenti; in cella

Non paga gli alimenti; in cella Denunciato dall'ex moglie, ma lui era all'oscuro della condanna Non paga gli alimenti; in cella Sei mesi di carcere a un muratore di Genova VERDETTO A SORPRESA GENOVA A tempo non pagava gli alimenti alla moglie separata e alla figlia quindicenne: denunciato, processato e condannato a sei mesi senza condizionale, è finito in carcere. Succede a Genova, dove un muratore quarantenne con una turbolenta vicenda familiare alle spalle è stato arrestato dalla polizia dopo una lunga «latitanza» fatta di improvvisi cambi d'indirizzo, debiti non pagati, affitti saltati. L'uomo, sorpresissimo, si è difeso affermando di non aver mai saputo che l'ex moglie lo aveva denunciato, né tantomeno del processo e della condanna. La sentenza che lo riguarda è del dicembre '95, e non prevede il beneficio della condizionale: sei mesi di carcere da scontare, quindi, che Valerio C. ha già cominciato a trascorrere nelle «Case Rosse» di Marassi. Una vicenda singolare, la sua, per molti aspetti. Anche perché arriva in contrasto con una sentenza della Cassazione, pubblicata il 4 ottobre scorso, circa la «non perseguibilità penale» del coniuge inadempiente. Una moglie di Pordenone aveva denunciato il marito per violazione degli obblighi familiari, ma l'uomo era stato assolto e la sentenza era stata poi confermata dalla Cassazione. La motivazione aveva lasciato di stucco gli stessi addetti ai lavori: non pagare gli «alimenti», infatti, non configura un reato penale (quello sanzionato dall'articolo 570 del Codice penale) in quanto «il dovere di assistenza materiale e morale del coniuge è strettamente correlato a quello della coabitazione che, per effetto della separazione, viene meno». Di conseguenza, il mancato pagamento degli alimenti era stato considerato un illecito civile. Valerio C. probabilmente non immagina che il suo caso potrebbe riaprire un dibattito di portata nazionale, né si preoccupa molto dei cavilli giuridici. Da anni, infatti, la sua vita è stata tutta un peregrinare da una casa all'altra, da una donna all'altra. La famiglia si è sfasciata quando l'uomo si è invaghito della cognata, a tal punto da lasciare la moglie per andare a vivere con la nuova donna. Secondo le indiscrezioni raccolte dagli agenti del commissariato di San Fruttuoso, la vicenda familiare si sarebbe ulteriormente ingarbugliata, con dettagli da rivista scandalistica: la moglie abbandonata avrebbe infatti a sua volta trovato consolazione con il fratello del marito. Dettagli trascurabili, comunque, se paragonati al continuo vagabondare dell'uomo, che - finita la storia con la cognata aveva avuto altre vicende e, da qualche tempo, era andato a vivere con una donna divorziata, testimone di Geova. E proprio nell'alloggio della donna, alla periferia di Levante della città, Valerio C. è stato raggiunto dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria che da tempo lo «inseguivano» da un domicilio all'altro, seguendo le «tracce» lasciate affittando case ammobiliate, camere d'albergo e conoscenze occasionali. Il suo, adesso, è già diventato un «caso». Marco Raff a Una scena di Kramer vs. Kramer

Persone citate: Valerio C.

Luoghi citati: Genova, Pordenone