«Nemmeno l'Aids ferma quei clienti»

«Nemmeno l'Aids ferma quei clienti» «Nemmeno l'Aids ferma quei clienti» mela, una morettona con il fisico non propriamente da pin-up: «Me fa la foto? Bueno, la mando agli amici». Ma no, Pamela, la foto la fanno ai clienti, a te danno solo la multa. «50 mila a marchetta più la foto?». Inutile. Ore 20,30. Negli angoli più bui dei viali che costeggiano il Cimitero monumentale, in via Cenisio, la vita ferve già. Con la temperatura che velocemente raggiunge medie polari, si scalda facilmente il dibattito. «Il Comune farebbe meglio a prendere i soldi che spende per fare le fotografie e pagare i vigili guardoni e mandarli ai Paesi poveri». Dice, mostrando due gambe chilometriche e una bocca perfetta, «Catarina bellissima» (così si presenta), un viados brasiliano di 29 anni. Ride, scherza, fa qualche mossa, ma è più informata di un ufficio stampa. Catarina, magari i clienti per paura della fotografia potrebbero diminuire, giusto? «Ma non dire cazzate, i clienti diminuiscono perché siamo sempre di più». Insomma, continuerai a guadagnare nello stesso modo? «Sì, sempre 50 mila a marchetta in macchina» Quante marchette? «Preferirei non dirtelo». Nel piazzale antistante, ancora più buio e inquietante, brilla invece la chioma bionda di Désirée, 25 anni, brasiliana, «integra», come dice lei, e ossessionata dal problema che attanaglia in questo periodo i milanesi della notte: le tasse. Altro che le fotografie. «Eh sì, ho letto, ho letto. Penso che sia una vera cazzata. E' da sei anni che sono in Italia. Credo che a questo problema della prostituzione avrebbero dovuto pensarci prima. Ora che è un periodo così difficile per gli italiani, intendo dire per l'economia, per le troppe tasse, cosa vai a fare? Scattare le foto per poi mandarle in famiglia e sputtanare chi viene con noi. Credo che ci siano tante altre cose più importanti da fare in questo Paese». Désirée, per caso hai intenzione di candidarti alle prossime elezioni? «Non ci penso nemmeno. Io sto bene così, mi piace questo lavoro perché soddisfa il mio lato omosessuale. In realtà è vero che negli ultimi anni c'è stata un'invasione di prostitute in Italia, ma non è questo il vero problema. Preferirei una legge che le togliesse tutte dalla strada». Scusa, e tu cosa faresti? «Non interessa. Se volessi rimanere qui, mi troverei un lavoro normale. Già lo faccio: al mattino sono collaboratrice domestica». Sei in regola? «Eccome e pago pure le tasse. Perciò capisco i miei clienti quando vengono da noi per rilassarsi: perché pensano alle tasse». E agli abitanti di questo quartiere, non pensi? «Certo, e mi dispiace. Io li capisco, non è bello uscire di casa e trovarsi davanti un transessuale mezzo nudo» E allora? (Anziché fare foto e multe potrebbero attrezzare una zona fuori città, tranquilla e igienicamente controllata». L'ultima, saggia parola, se la prende un cliente di questo giro intellettual-sessuale. Un quarantaquattrenne anche lui saggio e filosofo: «Paura della foto? No, ci vengo così raramente qua... Parliamoci chiaramente: più che delle foto bisogna avere paura dell'Aids. E poi non è detto che la foto venga vista dalla mamma o dalla moglie». Insomma, non pensa che questa iniziativa possa tenere lontano i clienti dalle prostitute? «Senti, se non spaventa i milanesi il pericolo dell'Aids, figuriamoci quello di una foto. E' un'iniziativa solo demagogica». Ip. col.]

Persone citate: Bueno

Luoghi citati: Italia