«La leva ridotta? Sembra un'amnistia
Il Capo dello Stato critico sul servizio militare a 10 mesi: «Ma ci inchiniamo al Parlamento» Il Capo dello Stato critico sul servizio militare a 10 mesi: «Ma ci inchiniamo al Parlamento» «la leva ridotta? Sembra un'amnistia Scalfaro: non la capisco » ROMA. Il servizio di leva e quello civile per gli obiettori di coscienza dureranno 10 mesi e non potranno essere svolti a più di 100 chilometri dal luogo di residenza: il provvedimento assunto l'altro giorno dalla commissione Bilancio del Senato registra, oggi, un autorevole «signornò». A pronunciarlo, senza marziali battere di tacchi ed, anzi, con una certa levità di parole che, almeno formalmente, vorrebbero disinnescare eventuali polemiche, è il Capo dello Stato: «Non capisco» osserva durante la cerimonia del giuramento del 165° corso del Genio quasi guardando in controluce questa decisione. E questa ammissione del Presidente, alle orecchie di chi conosca il suo amore per gli eufemismi e per le perifrasi mirate a smussare le asprezze verbali, suona come uno schiocco di frusta. La riduzione della durata del servizio militare viene etichettata da Oscar Luigi Scalfaro con un termine normalmente mal tollerato sul Colle: «Mi sembra un po' un'amnistia». Lo sappia la maggioranza alla quale questo messaggio pacato nei toni, ma severo nei contenuti pare indirizzato: «C'è stata una votazione - nota il Presidente - e noi tutti ci inchiniamo di fronte al Parlamento. Anche se non tutti, ed io sono uno di questi, riescono a capire queste riduzioni». Colpa di una decisione oggettivamente a scarsa decifrabilità o, magari, colpa di chi presenta difficoltà di comprensione? L'inquilino del Quirinale, a chi vuol crederci, chiede indulgenza per la sua non acuta perspicacia: «Certo non si può capire tutto e chissà quante altre cose non ho capito, io, nella vita». Il significato è corrosivo, ma le parole non mostrano nessuna critica aperta a quanto approvato dal Parlamento. E il sottosegretario alla Difesa, Màssimo Brutti, présente alla cerimonia, imbocca con passo da bersagliere la piccola via d'uscita che l'ex geniere Scalfaro gli lascia: «Non credo che la valutazione del Presidente sia difforme rispetto a quella adottata dal governo» commenta. E si cimenta nel sesto grado d'una interpretazione per così dire psicoanalitica dell'intervento quirinalizio: «Sembra, piuttosto, una manifestazione di stupore e di attenzione da parte di VICINO A LUCCA
Persone citate: Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro
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