L'ordine del Colle «Impossibile reiterare i decreti scaduti»

I/ordine del Colle I/ordine del Colle «Impossibile reiterare i decreti scaduti» ROMA. Quindici decreti legge non sono bastati. Da oggi, molti assessori comunali e provinciali non hanno più titolo per svolgere le loro funzioni. Il decreto legge numero 516/96 che concedeva la possibilità ad alcuni enti locali di elevare il numero dei loro assessori è decaduto senza poter essere reiterato. Tra le città colpite: Roma, Torino, Milano, Bari e Firenze, oltre ad una cinquantina di Province su 103. Ieri, tenendo conto della recente sentenza della Corte Costituzionale che vieta la reiterazione dei decreti legge, il Consiglio dei ministri «non ha potuto far altro che approvare un disegno di legge», rimandando la palla al Parlamento. Ma il disagio è grave e il malumore grande. Il ministro della Funzione pubblica, Franco Bassanini annuncia che il governo chiederà per il disegno di legge la sede deliberante in Commissione. «Siamo in presenza di una irresponsabilità delle forze politiche - tuona -. Prima, hanno rifiutato la proposta di mio snellimento dei lavori parlamentari con una riforma dei regolamenti; poi, hanno tenuto un comportamento ostruzionistico». L'attacco è al Polo che - dice Bassanini - «si è rifiutato, persino, di approvare i decreti legge del governo Berlusconi». Il decreto legge che consentiva ai Comuni al di sopra dei 100 mila abitanti di aumentare il numero degli assessori è stato varato, infatti, il 15 giugno 1994 durante l'esecutivo guidato dal Cavaliere e porta la firma dell'allora ministro degli Interni Roberto Maroni. Il provvedimento è stato reiterato per ben quindici volte, senza essere convertito in legge. Che cosa capiterà, ora, di fronte ad un semplice disegno di legge? Se Montecitorio e Palazzo Madama accetteranno la corsia preferenziale, potrebbero bastare 48-72 ore per trasformarlo in legge dello Stato. Ma esiste la volontà politica? Per il momento, paiono prelevare le polemiche. Enzo Bianco, presidente dell'Anci (Associazione nazionale comuni d'Italia), ha attribuito la mancata reiterazione del decreto ad un «orientamento irremovibile del Quirinale», costringendo il Colle a ricordare che «l'osservanza da tutti dovuta ai principi sanciti dalla Corte Costituzionale, non poteva consentire di sottoporre al Capo dello Stato per l'emanazione la sedicesima reiterazione del decreto-legge». Polemici, a sorpresa, contro il governo, infine, due sindaci dell'Ulivo: quello di Roma, Rutelli e di Bologna, Vitali. Ma Palazzo Chigi non cambia posizione: era una scelta obbligata; se le forze politiche trovano l'accordo, si può chiudere la partita in due giorni. [r. int].

Persone citate: Bassanini, Berlusconi, Enzo Bianco, Franco Bassanini, Roberto Maroni, Rutelli

Luoghi citati: Bari, Bologna, Firenze, Italia, Milano, Province, Roma, Torino