Le mani del racket sul metano di A. R.

le mani del racket sul metano le mani del racket sul metano Palermo, attentato incendiario per l'appalto della distribuzione PALERMO. Con un attentato incendiario ieri all'alba il racket delle estorsioni ha tentato di metter le mani sull'appalto da 96 miliardi per la costruzione della rete di distribuzione del metano a Palermo. Un bidone di benzina è stato versato contro l'ingresso negli uffici Saipem (gruppo Eni) nella centrale via Libertà. E' stato quindi appiccato il fuoco che ha scardinato la porta blindata. Il fumo ha avvolto gran parte dell'edificio. Cinque squadre di vigili del fuoco hanno spento le fiamme. Nessun dubbio sulla matrice dell'attentato, anche se il dirigente Saipem a Palermo, I Vincenzo Garofalo, ha escluso che la società abbia ricevuto richieste di denaro o minacce. Il questore Arnaldo La Barbera ha affermato che con ogni probabilità l'attentato è effettivamente riconducibile alla pista delle estorsioni. Il questore si è riferito alla consistenza dell'appalto che la Saipem ha acquisito come capofila di un consorzio costituito da quattro imprese. Saipem è una delle società di maggior prestigio dell'Eni. Tremila dipendenti, effettua lavori a livello mondiale nel settore dell'Energia (fra cui il metanodotto Algeria-Sicilia). L'appalto per il metano a Palermo prevede una quindicina di cantieri. [a. r.]

Persone citate: Arnaldo La Barbera, Vincenzo Garofalo

Luoghi citati: Algeria, Palermo, Sicilia