«Nego di avere corrotto pubblici ufficiali Le armi? Mai stato un mercante di morte» di Vincenzo Tessandori

«Nego di avere corrotto pubblici ufficiali Le armi? Mai stato un mercante di morte» «Nego di avere corrotto pubblici ufficiali Le armi? Mai stato un mercante di morte» nell'alta finanza. «Eh!, s'è sposato bene, il suocero era di quelli ricchi, sul serio...». Lui, Pacini, la sua storia la raccontò il 10 marzo 1993 al pubblico ministero Antonio Di Pietro e al giudice per le indagini preliminari Italo Ghitti, di Milano. Sette ore, per dire tutto quello che avrebbero voluto sapere e che, fino a quel momento, non avevano avuto modo di chiedergli. Volle chiarire subito un punto che gli stava a cuore: «Nego di aver mai corrotto pubblici ufficiali o incaricati di pubblici sei-vizi e nego in particolare di aver chiesto, preteso ovvero concordato con Ciaccia o con al¬ tri percentuali riferite a commesse pubbliche». Poi si raccontò così: «Sono di origine toscana e i primi anni della mia vita ho studiato acquisendo la maturità scientifica, poi ho fatto l'operaio in una fabbrica di refrattari e poi infine intorno agli anni '59-60 ho cominciato a effettuare alcune speculazioni immobiliari. Nella prima metà degli Anni Sessanta, a dire il vero, ho cercato di fare la bella vita con frequenti puntate a Montecarlo, e nel 1965 ho acquistato insieme a mio fratello una piccola fabbrica di refrattari. Nel '68 muore mio padre che era un avvocato, agricoltore e anche un importante gerarca fascista localo. Intorno agli anni '69-'70 inizio un'attività di intermediazione con l'estero: si trattava di mettere in relazione imprese italiane che volevano operare all'estero con esponenti di quei Paesi». Fu il decollo. «Conosco un po' meglio il mondo imprenditoriale italiano dell'epoca, accentuo la mia passione per i cavalli da corsa e realizzo una scuderia». Già, i cavalli. L'altra passione di «Chicchi», forte quasi quanto quella per il denaro. «Ce l'avevamo tutt'e due, quella passione. Lui aveva anche la scuderia, cioè, ce l'aveva la moglie», racconta Sirico Nardi, che per quarant'anni ha fatto l'o¬ refice, con bottega in piazza, in mezzo agli antiquari. «Si giocava? Beh!, è nonnaie. Sì, ho anche perduto, perché ai cavalli non si vince. Lui, magari, anche 500 mila lire, che erano tante, allora. Poi gli è andata via la voglia... Anche a me, il tempo è passato». Sì, il tempo è passato, e «Chicchi» non arriva più con l'elicottero come quella volta che atterrò sul campo sportivo ed era accompagnato, dissero, dalla segretaria di Craxi. Anzi, di Crassi, come precisa Alfredo Mazzacherini, che quel giorno se lo ricorda bene. Per il paese, un figlio così è imbarazzante? Neppure per sogno, risponde Marco Braccini, sindaco dal 1992, pidiessino. «Quella dei Pacini è una famiglia storica, un nonno, o giù di lì, era sindaco quando il paese passò dal Granducato al Regno d'Italia. Ma noi non ci abbiamo mai fatto caso. Poi c'è stato lo scandalo Eni, ma neppure a quello abbiam fatto troppo caso». No, non è una macchia esser finiti in carcere, non troppo, almeno. E del resto, Bientina ha buoni motivi di soddisfazione, non foss'altro perché occupa il trentesimo posto fra i Cornimi toscani, per qualità della vita. «E poi, io Pacini Battaglia non lo conosco neppure, forse non l'ho nemmeno mai visto». «Chicchi» passeggia nel suo giardino, fra i lecci e le siepi di pitosforo e alloro, le mani in tasca, il golfone blu alla marinara abbottonato: un calcio a un sasso e una carezza a Vagabondo e a Pamela. Poi c'è l'avvocato Rosario Minniti che lo racconta con parole ufficiali, freddine, così diverse da come è lui: «Sta come può stare una persona rimasta in carcere due mesi e mezzo. No, non prova rabbia per nessuno. E' uno che ha deciso di andare in pensione e che vuol vedere tante cose che non ha visto». Va bene, avvocato, ma gli affari? «Chi va in pensione non ha più affari». Nemmeno i malaffari, puntualizza, men che meno quelli con le armi. Ecco, questo a «Chicchi» sta proprio a cuore: lui, fa ripetere, non è mai stato un mercante di morte. Vincenzo Tessandori

Luoghi citati: Bientina, Italia, Milano, Montecarlo