Quel killer senza volto

<R0 H Mercoledì 4 Dicembre 1996 sino spaventa più di quello tradizionale? «Perché non si sa chi pai la, e che cosa dico. Quando l'Olp attacco gli atleti israeliani a Monaco, a Gaza la gente applaudiva per le strade: il loro nemico era stato colpito. Chi può applaudire ora, so le vittime sono scelte non dagli attentatori, ma dal caso, tra la folla del metrò? Il vero scopo dei nuovi terroristi è t'arsi scoprire dall'autorità, farsi riconoscere dal potere come interlocutori». Come reagiranno i parigini? E coloro che lei indica come i veri bersagli: Chirac, la Francia, l'Unione eui'opea? «L'anno scorso, nell'estate delle bombe, la gente comune ha dimostrato coraggio. Ammetteva di aver paura, ina prendeva comunque il metrò, perché sapeva controllarla. I politici, invece, il controllo l'hanno perduto. L'Europa è colpita og¬ gi perché non ha fatto il suo dovere. Se avesse appoggiato gli studenti di Belgrado quando si sollevarono per la prima volta, nel '91, in Jugoslavia non ci sarebbe stata guerra, e 200 mila europei sarebbero ancora vivi. Il terrorismo non si combatte solo con la polizia. Tocca anche alla diplomazia, alla politica. Oggi gli idealisti, i non realisti, gli illusi non sono coloro che predicano l'intervento contro il totalitarismo e il fondamentalismo: sono gli egoisti che si disinteressano del resto del mondo. L'Europa rischia di finire come gli olandesi che, allo spirare del loro secolo d'oro, il Seicento, si misero a coltivare i tulipani. Mentre noi coltiviamo i nostri piaceri e le nostre miserie, il sangue dei massacri d'Algeria, di Cecenia, di Bosnia ci cola addosso». VENT'ANNI DI BOMBE ANONIME UPARIGI NA paura senza volto. Che può prendere le sembianze, classiche, di un'Action Dirette, provare a specchiarsi nella crisi mediorientale fra terrorismo iraniano e libanese o, ancora, trovare nella Guerra Santa algerina il suo feticcio. Da vent'anni almeno corrode la Francia. Bombe, agguati, minacce, abbozzi di trattative. Al rendez-vous con la violenza nella strada mancano solo rispetLo alla variante italiana - gli anarchici e l'estrema Destra. In compenso, se la Penisola ha visto in azione la Falange armata, l'ex colonizzatore transalpino conosce una varietà ben più ampia di sigle. Alcune fantasiose, altre periferiche. Con Fis e Già a chiudere la lista. Chi attraversa la popolosa me de Rennes, tra Saint-Germain e la Tour Montparnasse, potrà scorgere sulla facciata di un hello stabile liberty che ospita i Grandi Magazzini Tati (tutto per 100 franchi massimi, con rare eccezioni) una targa che autorità e semplici cittadini fanno fiorire periodicamente. Il 16 settembre 1986 un ordigno fece 5 morti tra i passanti. I fratelli Abdallah - gli Abu Nidal dell'epoca - si fecero vivi da Tripoli: «Non c'entriamo)). Ma allora chi? In quegli anni di mitterandismo maturo, Parigi soffriva già della bombarolopatia. Accessi rituali, come per la febbre quartana. E, nelle crisi più acute, una successione di molteplici attacchi in poche ore. Bombette - e non sempre: come minimo qualche ferito - che terrorizzarono entrambe le sponde della Senna. Si evocò Damasco, una Beirut all'epoca in piena guerra civile (decisamente, gli antichi possedimenti coloniali perseguitano Parigi), Gheddafi e, naturalmente, il regime degli ayatollah. Arrivarono i processi, le rogatorie intemazionali, i balletti di pene comminate cui potevano seguire condoni o grazie presidenziali. Nell'estate del '95 lo «sbarco» del Già con una nuova arma micidiale la bombola di gas piena di chiodi e un nuovo obiettivo, i trasporti Sullo scopo, soltanto ipotesi: fare pressioni sull'Eliseo e costringerlo a cambiare politica in Nord Africa o a liberare i detenuti integralisti Morale: per chi vive fuori dall'alta politica e in posizione defilata rispetto ai dossier dei servizi segreti, difficile trovare una spiegazione coerente, Il sangue iniziava a colare percorrendo stradi; occulte. E quando le emorragie si interrompevano, la trasparenza non era superiore. Arresti si, anche molti. Ma forse nessuno decisivo. L'onda lunga delle violenze s'increspava per divenire, in pochi mesi, calma piatta. Salvo poi riprendere. Alla cieca, li' in definitiva la lezione - ammesso esista - degli ultimi eventi. Luglio e agosto '95. Di punto in bianco, il Già sbarca in Francia con l'arsenale del Terrore. Nuova la sigla, per i parigini. Nuova (e beffarda) la tecnologia: bombole di camping, gas. Nuovo l'obiettivo: i trasporti pubblici. Colpire nel mucchio. E non uno per educarne cento. Semmai il contrario. Le ferite, i decessi, le mutilazioni multiple servivano a far pressione sull'Eli¬ seo. Al massimo su Matignon. Cambiare la politica algerina di Jacques Chirac? O indurlo a liberare le decine di detenuti islameggianti che attendono un processo o esiliano condanne nelle carceri locali? Forse; ambedue. Li; misure straordinarie per proteggere i francesi certo dissuasero gli attentatori. Con flic e gendarmi in ronda non sto]) nel sottosuolo della capitale come alla superficie, gli attentatori correvano un seno rischio di t'arsi In Piemonte: Torino, Alessandria, Cuneo, Vercelli Aldo Cazzullo scoprire sul latto. Le indagini condussero, peraltro, a ottimi risultati. E la «banda Kelkal» fini per venire liquidata. La maniera rimane, un anno dopo, misteriosa. Ma - si dissi.' - da allora le ambulanze non attraversano più a decine Parigi scortate dalle volanti. Quanto bastava per rassicurare una popolazione che non domanda altro. Con l'economia in crisi, una profonda sfiducia nelle risorse nazionali contro cui il dottor Chirac si accanisce senza grande successo - come del resto il suo predecessore -, le abituali esplosioni devastanti di rabbia sociale in cui il Paese si ritrova ostaggio, la fame eh buone notizie è immensa. Ma il 3 dicembre passerà l'orse alla storia come la data del disincanto. (ìli incubi ritornano. Parigi si riscopre vulnerabile. La fobia dell'islamismo guerrigliero toma a cambiare le abitudini giornaliere. Rivedremo la metropolitana svuotarsi. E la gente scrutare inquieta sotto le panche. La campagna ili manifesti è già pronta. Osservare, vigilare, denunciare. Un ihja vu. Ma come fare diversamente? La psicologia di massa ha - come il terrorismo regole assai prevedibili. lina novità, tuttavia, c'è, oltre all'atroce remake. Per la prima volta i parigini si trovano confrontati a una emergenza vitale nel perìodo più delicato dell'anno, quello che precede le festività natalizie. Persino il titanico sciopero dei trasponi si assopì nel dicembre scorso, fra una regalia governativa e l'embrassons-nous di Santa Klaus. Replica '96, si era detto appena qualche giorno fa. Con i «routiers» che tornano all'ovile, lì lo shopping unico trionfatore. Sappiamo, adesso, che la realtà è diversa. Bisognerà convivere con l'intollerabile idea che qualcuno, qualcosa, ovunqtie e in qualsiasi momento possano trasformare in lacrime la gioia dell'Avvento, [e. bn.] -} ;.£**y?\l:SK:' X \1 <R0 Quel killer senza volto // male oscuro che corrode la Francia Sei bloccato all'Università? Aicfce' ***** cfce'

Persone citate: Abdallah, Abu Nidal, Aldo Cazzullo, Chirac, Gheddafi, Jacques Chirac, Kelkal, Tati