Madre sventa rapimento della figlia

Con uno stratagemma la nomade era riuscita a entrare in casa e rapire la bimba di 4 mesi Con uno stratagemma la nomade era riuscita a entrare in casa e rapire la bimba di 4 mesi Madre sventa rapimento della figlia Brescia, in cella una zingara DESENZANO PEL GARDA NOSTRO SERVIZIO Ha difeso con la forza della disperazione la sua figlioletta di quattro mesi. E, dopo una breve colluttazione con chi gliela voleva sottraixe, si è barricata in casa. Una storia che poteva avere un epilogo drammatico, che poteva trasformarsi in un incubo lunghissimo per una mamma e una neonata di Desenzano del Garda. Una nomade slava, in compagnia di sua figlia di sei anni, ha tentato di portarsi via la piccola approfittando di un attimo di distrazione della madre. Ne è nata un drammatica colluttazione, che ha fatto fallire il tentativo di rapimento. La nomade e sua figlia sono state bloccate poco dopo alla stazione ferroviaria, mentre cercavano di salire su un treno e di fuggire. Nel pomeriggio, dopo un primo inteiTogatorio nel commissariato di polizia di Desenzano, la zingara è stata trasferita in stato d'arresto nella sezione femminile del carcere di Verziano, alle porte di Brescia. La figlia è stata presa in consegna da alcuni parenti, accampati nell'entroterra bresciano. Il tentato rapimento è avvenuto alle 10,30 di ieri in una villetta di Desenzano, centro turistico della sponda meridionale del lago di Garda. In casa ci sono la giovane madre e la bimba, che proprio ieri compiva il quarto mese di vita. A un certo punto suona il campanello. La donna scorge una nomade con una bimbetta. Il rifiuto della signora ad aprire la porta non scoraggia la slava, che insiste. La bambina chiede un dolce e la donna, generosamente, la fa entrare per donarle una brioche e qualche caramella. Mentre la piccola nomade riceve il regalo, la madre riesce a introdursi di soppiatto in un'altra stanza dove c'è la culla. La neonata, fasciata da una tutina rosa, donne pacificamente serrando i pugnetti come fanno i bebé. E' una sequenza drammatica: la zingara prende il fagottino, lo nasconde sotto il cappotto e cerca di scappare. 2' un attimo: la donna si accorge del rapimento. Urlando, come una furia raggiunge la nomade e, con sangue freddo, le strappa la bambina e si chiude in casa. Le grida disperate della madre non sfuggono ai vicini. Per le due zingare non resta che la fuga. Viene chiamato il 113, in pochi minuti Desenzano è invasa dalle pattuglie degli agenti. Poliziotti e carabinieri a piedi, in moto, in macchina: il paese è stretto d'assedio. La fuga delle zingare si conclude alle 11,45 alla stazione ferroviaria. La madre ha già acquistato due biglietti per salire su un intercity, diretto a Venezia, che transita alle 11,48. Gli agenti, già in possesso di una descrizione dettagliata, arrivano appena in tempo. La donna, di circa trent'anni, davanti alle domande degli investigatori non parla. Ma dalla determinazione con cui ha agito, ben sapeva che in quella casa si trovava una neonata. La piccola, una volta portata via, difficilmente sarebbe stata rintracciata. I nomadi, soprattutto quelli slavi, si muovono con facilità da una regione all'altra e agevolmente raggiungono i valichi di frontiera. Resta un interrogativo: cosa ne sarebbe stato della neonata? Sarebbe stata ridotta in schiavitù e poi obbligata a chiedere elemosina? Sarebbe stata venduta? La mamma è disperata: «Ho corso un pericolo grandissimo. Se non mi accorgevo del rapimento, se non urlavo e ragivo a quest'ora non avrei più la mia bambina. E forse non l'avrei più rivista». Se la stringe al petto, e piange, di paura e di felicità. Vincenzo Cornetta Una nomade è stata arrestata vicino a Brescia per tentato sequestro di una bimba

Persone citate: Urlando, Vincenzo Cornetta

Luoghi citati: Brescia, Desenzano, Desenzano Del Garda, Venezia