Nazisti, ufficiali del Fùhrer ed ebrei di Fabio Galvano

I SEGRETI DEL REICH Scoperta di un ricercatore Usa: anche il braccio destro di Goering fu «dichiarato di razza ariana» Nazisti, ufficiali del Fùhrer ed ebrei Migliaia di soldati e 77 quadri della Wehrmachi «graziati» durante lo sterminio I SEGRETI DEL REICH LONDRA IGLIA1A di soldati, rna anche decine di ufficiali, addirittura un feldmaresciallo, taluni decorati con la croce di ferro e tutti con un terribile segreto: essere ebrei al servizio di Hitler. Dagli archivi della Wehrmacht, grazie alle ricerche di uno studente del Texas impegnato ili un corso per il master in Storia all'università di Cambridge, è emersa la prima lista di nomi a confenna di un sospetto mai storicamente provato: un documento del gennaio 1944, con i nomi di 77 «alti ufficiali eh razza mista ebraica o sposati a un'ebrea», tutti «graziati» da Hitler che di proprio pugno aveva firmato una dichiarazione in cui si dava garanzia del loro «sangue tedesco» e della loro «razza ariana». Troppo indispensabili alla macchina da guerra nazista, forse; o costretti dalla paura a combattere sotto la croce uncinata mentre i loro genitori e i lo¬ ro parenti - almeno 2500 per mille militari presi in esame morivano nei campi di sterminio. E' una storia allucinante quella portata alla luce da Bryan Rigg in quattro anni di ricerche già avviate mentre studiava all'università americana di Yale. Ha rintracciato e intervistato centinaia di quei militari, ha raccolto testimonianze in ogni angolo del mondo. Ha scoperto vicende inimmaginabili: quella, per esempio, di un ufficiale che, dietro lo scudo delle proprie decorazioni, riuscì a entrare nel 1942 nel campo di concentramento di Sachsenhausen per rivedere il padre fatto arrestare dalle SS. «Se non avesse quella medaglia - lo apostrofò un ufficiale - la manderei a tenere compagnia a suo padre». Il caso limite fu quello del feldmaresciallo Erhard Milch, bràccio destro di Goering, ex presidente della Lufthansa e indicato dagli storici come l'uomo che modernizzò la Luftwaffe. Suo padre, Anton Milch, era ebreo; ma per trasformarlo in «vero tedesco» fu addirittura cambiata la sua paternità. Bryan Rigg, che iniziò le sue ricerche proprio perché ebreo tedesco incuriosito dal ruolo e dal destino della propria famigba, ha trovato un documento del 7 agosto 1935 in cui Goering afferma: «Hitler ha dichiarato che Erhard Milch è di stirpe ariana. Abbiamo constatato che il suo vero padre è Karl Brauer. Anche i suoi fratelli sono di discendenza ariana». Brauer era lo zio materno di Milch: il nazismo, evidentemente, era più aperto all'incesto che a un padre ebreo. Rigg ha anche identificato il protagonista, finora anonimo, di una vicenda in puro stile James Bond. Fu il colonnello Ernst Bloch, uno dei 77 ufficiali nella lista del 1944, l'uomo che portò in salvo da Varsavia occupata Joseph Schneersohn, sesto Rebbe degli ebrei Lubavitcher, una setta ultraortodossa: suocero del settimo Rebbe, Menachem Mendel Schneersohn, morto nel 1994 a New York e venerato come il Messia. Nel 1939, per interessamento personale del segretario di Stato americano Cordell Hull, la richiesta fu girata all'ammiraglio Wilhelm Canaris che era a capo dell'Abwehr, il quale inviò una squadra di agenti a Varsavia. Fu lo stesso Rebbe, una volta in salvo, a parlarne: rivelò le rninacce dei nazisti e i continui interventi di quell'ufficiale ebreo - il colonnello Bloch - per tenerli a freno. Era stato lo stesso Hitler, su richiesta di Canaris, a firmare il suo certificato di «sangue tedesco». «Tuttavia - aveva aggiunto il Fùhrer - Ernst Bloch sarà riesaminato dopo la guerra per vedere se è ancora degno di quel titolo». E infatti, nonostante una croce di ferro, cadde in disgrazia con Himmler, nel 1944, e congedato con disonore per volere di Hitler nel febbraio 1945. Nelle liste dei Mischlinge, i «mezzosangue» ripetutamente espulsi dalle forze armate fra il 1940 e il 1944, Rigg ha ritrovato anche uno dei pochi nomi finora noti: Helmut Schmidt, cancelliere tedesco dal 1974 al 1982, allora ufficiale della Luftwaffe. Accanto a lui anche nomi celebri come Helmut Wilberg, uno degli architetti del Blitzkrieg, la guerra lampo; o «eroi» del Reich, pluridecorati, da una vita a confronto con la loro coscienza per avere servito, indirettamente, la causa dello sterminio e che oggi chiedono l'anonimato. Liste che fanno male, nella Germania che cerca di dimenticare. Tutti uomini - in una pioggia di Ritterkreuz, la più alta decorazione militare tedesca - che nelle pieghe della storia avevano sfidato le leggi razziali promulgate nel 1935 a Norimberga. Fabio Galvano Qualcuno ottenne di far visita ai genitori nel lager Il braccio destro di Goering (nella foto) era di origine ebraica

Luoghi citati: Cambridge, Germania, Londra, New York, Norimberga, Texas, Usa, Varsavia