La Chiesa: curale l'impotenza di Bruno Ghibaudi

Il presidente del tribunale ecclesiastico: sì a protesi e farmaci per migliorare la sessualità Il presidente del tribunale ecclesiastico: sì a protesi e farmaci per migliorare la sessualità La Chiesa: curale l'impotenza Monsignor Bella: «La vita sessuale è fondamentale per il matrimonio» religione e tabu' ON è proibito ricorrere all'innesto di protesi meccaniche e all'infusione di farmaci nei corpi cavernosi per migliorare l'erezione e per migliorare l'intesa sessuale nella coppia. Anzi, le nuove possibilità offerte dall'andrologia per superare i problemi di impotenza possono rinforzare i legami matrimoniali, proprio perché migliorando l'armonia potenziano anche l'amore fra i coniugi. A ricordare questo atteggiamento illuminato della Chiesa nei confronti della sessualità è stato monsignor Gianfranco Bella, presidente del Tribunale Ecclesiastico di Roma, intervenendo al congresso nazionale «Impotenza maschile e virilità» organizzato a Roma dal Cis (Centro italiano di sessuologia). Ma ha pure avvertito: «Correttezza vuole però che la partner sia informata, perché deve essere d'accordo sul ricorso a questi aiuti tecnici e accettarli. In caso contrario potrebbe derivarne un dolo, per errore di qualità nella persona del partner, che potrebbe l'are invalidare il matrimonio». Già da tempo la Chiesa valuta il rapporto fra impotenza, sessualità e matrimonio con maggior considerazione per la diversa realtà sociale e relazionale che si è andata creando negli ultimi anni. «Anche per il matrimonio cattolico l'impotenza può costituire una condizione di invalidità e quindi di annullamento - ha proseguito monsignor Bella. - Ma deve trattarsi di un'impotenza assoluta e risultare antecedente al matrimonio». Quindi precisa che l'impotenza a cui ci si riferisce oggi è quella che impedisce di avere rapporti sessuali completi («impotentia coeundi»), per cause fisiche o funzionali, compresa l'eiaculazione precoce. Alla «impotentia generandi», cioè l'incapacità di fecondare e di prolificare, si faceva invece riferimento in passato. Ora però non è più un motivo di annullamento. Il giro di boa è avvenuto nel 1983, quando il nuovo Codice di diritto canonico, riformando il vecchio Codice del 1917 che assegnava al matrimonio il fine primario della procreazione e poneva in subordine l'amore tra i coniugi, ha messo le due funzioni sullo stesso piano. Il matrimonio è stato perciò definito una comunione di vita finalizzata al bene dei coniugi, alla procreazione e all'educazione della prole. «Nella coppia - ha chiarito ancora monsignor Bella - ci deve perciò essere una piena armonia, in particolare a livello sessuale, da considerare espressione d'amore e da realizzare nel modo più pieno e soddisfacente. Ecco perché l'impotenza diventa motivo di nullità solo quando è assoluta, risale a prima del matrimonio e non è stata preventivamente dichiarata». La rivalutazione della sessualità traspare del resto anche dalla dottrina del Concilio Vaticano II, che nel riesaminare la materia ha posto al centro la dignità dell'essere umano. Lo stesso orientamento era già stato espresso nel 1977 anche dalla Congregazione per la dottrina della fede, per la quale l'«impotentia generandi» non doveva più essere considerata motivo di nullità matrimoniale, dal momento che la sessualità contribuisce a realizzare l'armonia, e quindi l'amore, fra i coniugi- E se l'impotenza insorge durante il matrimonio? «E' un'eventualità che può essere valutata sotto angolazioni giuridiche diverse, ma che non basta a rendere nullo il matrimonio - aggiunge monsignor Bella. - Ritengo invece che in presenza di questo disagio i coniugi debbano essere aiutati dall'andrologo, e con mezzi leciti, a superarlo, affinchè il rapporto sessuale continui ad essere un rapporto d'amore». C'è infine il caso che l'impotenza sia tanto grave da impedire la consumazione del matrimonio. «Tocca all'andrologo stabilire se l'impotenza è di tipo relativo o assoluto. Se si manifesta in presenza di una donna particolare, sarà lui a fornire ogni aiuto per superarla. Se invece è assoluta, il matrimonio può essere annullato ma vincolando l'uomo a non convolare a nuove nozze, naturalmente religiose». Bruno Ghibaudi «Ma la partner deve essere d'accordo sul ricorso a questi aiuti tecnici e accettarli» Anche per le nozze cattoliche l'impotenza può valere l'annullamento ì : ' : Un'immagine tratta dal catalogo Byblos. Giovanni Paolo II Un'immagine tratta dal catalogo Byblos. Giovanni Paolo II

Persone citate: Gianfranco Bella, Giovanni Paolo Ii

Luoghi citati: Cis, Roma