LA TOLLERANZA S'IMPARA A TEATRO
LA TOLLERANZA S'IMPARA A TEATRO LA TOLLERANZA S'IMPARA A TEATRO Al Garybaldi di Settimo dal 4 alV8 «Che razza di gente siamo» di Spaliviero AL Garybaldi di Settimo la stagione prosegue con un'indagine sul razzismo: dal 4 all'8 dicembre il Teatro Studio e il C.R.A.L. Telecom si chiederanno «Che razza di gente siamo», portando in scena il risultato del loro lavoro di attori non professionisti, steso sulla pagina e diretto da Antonia Spaliviero con l'aiuto di Gabriele Vacis (nella foto una scena). Lo spettacolo prende le mosse da un'assemblea di quartiere sul tema «Italiani ed extracomunitari: meglio ognuno a casa sua?», ed il dibattito partito all'insegna della tolleranza imbocca poi strade impreviste, trascinando in discussioni sempre più serrate i tanti interlocutori che poco alla volta liberano i fantasmi del razzismo coltivati inconsapevolmente dentro di sé. Ma la vicenda si tinge di giallo, perché nessuno si accorge che le uscite di sicurezza vengono sbarrate, così da mutare il salone in fognatura e i cittadini in topi puzzolenti. Soltanto la saggezza di una cieca, di chi non può vedere il colore della pelle, riporterà la calma e darà la soluzione: «Il nero che fa paura e che infogna sta nella nostra genesi, nelle storie di ognuno, magari mortificate da quotidianità avvilenti, da speranze che non hanno mai preso il volo», chiosano quelli del Teatro Studio. Antonia Spaliviero è, dopo «Io volevo essere sempre.il comandante», al secondo appuntamento sul tema dell'intolleranza con il dopolavoro Telecom (una volta era Sip, e vanta dall'inizio degli Anni ottanta allestimenti di qualità, tra i tanti Brecht, Weiss, Majakovskij, persino la partecipazione al Kraus di Ronconi). Questa volta, abbandonata l'epoca del fascismo, si misura con la .realtà dell'oggi, e per affrontarla ha sondato insieme alla gente del C.R.A.L. quale sia la capacità di convivere con persone diverse e quali siano gli atteggiamenti quo¬ tidiani che ne derivano. Quel che emerge è una visione del razzismo come difesa di sé é del proprio territorio, istinto animale di autoconservazione, paura. Restano, imbarazzati e provocatori, i quesiti: «Non converrà ammettere che siamo tutti razzisti? Ma che razza di gente siamo noi che vediamo soltanto con gli occhi, occhi indisposti allo sguardo interiore?», [m. s.] Che razza di gente siamo Teatro Garybaldi dal 4 all'8 dicembre ore 21. Tel.89.71.746
Persone citate: Antonia Spaliviero, Brecht, Gabriele Vacis, Kraus, Majakovskij, Ronconi, Spaliviero, Weiss
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