Rimbaud Majakovskij e Artaudper Corsetti

ADUA ADUA IL CORPO, UNA FOLLA Rimbaud, Majakovskij e Artaudper Corsetti PRESENTATO la scorsa estate al festival Asti Teatro con il titolo provvisorio «Io è un altro», giunge ora al Teatro Adua «Il corpo è una folla spaventata», spettacolo scritto, diretto e interpretato da Giorgio Barberio Corsetti (foto). Debutterà lunedì 2 dicembre alle 20,45 e verrà replicato sino a giovedì 5. In scena con il regista, l'attore Gabriele Benedetti (nella foto in alto, un momento dello spettacolo) e il musicista Daniel Bacalov, autore delle musiche che verranno eseguite dal vivo. «Io e tu, io e noi, io e voi, voi. La storia del soggetto nella modernità è una storia di pronomi - aveva affermato Corsetti in occasione della prima -. Il soggetto artista, il soggetto rivoluzionario, la fine del soggetto, il corpo esploso, la fine della storia: sono temi-momenti legati l'uno all'altro e m'interessano tutti in modo particolarmente intenso». «Infatti - proseguiva sono profondamente convinto che la coscienza contemporanea occidentale viaggi nei pronomi, attraverso arcipelaghi di sostantivi, si ferma là dove u senso diventa rumore, il rumore frastuono, il silenzio impossibile». Gli autori dalle cui opere Corsetti ha tratto spunti e suggestioni per scrivere la partitura dello spettacolo sono il Rimbaud delle «iUuminations» (la raccolta di poemi in prosa del 1886), il Majakovskij (scrittore cui Corsetti è artisticamente molto affezionato) del poema tragico cui lo scrittore russo ha dato come titolo il proprio nome e cognome, e infine l'Artaud che si racconta negli scritti-diario l'indomani del suo ritorno a Parigi, reduce dalla clinica psichiatrica. «Testimoni d'eccezione» di un «doloroso scavo dell'identità» Rimbaud, Majakovskij e Artaud sono decisamente funzionali alla scrittura drammaturgica di Corsetti: «attraverso le loro opere afferma - l'interrogazione sul senso incrocia necessariamente il confronto con il rumore del nostro tempo, invocando un silenzio impossibile». E proprio a causa di questa impossibilità il soggetto perde la propria fragile e illusoria unità e si scompone; in quel momento «il corpo esplode» e si frantuma in una «folla spaventata». I due attori in scena non rappresentano altro che questa intuizione: sono l'uno il doppio dell'altro e continuamente si spezzano e si moltiplicano in un gioco di rimandi senza contorno è senza soggetto, [m. bo.] Il corpo è una fola spaventata. Teatro Adua dal 2 al 5 dicembre alle ore 20,45. Tel. 248.22.76.

Luoghi citati: Parigi