«Conti all'estero? E'tutto falso»

6 L'ex magistrato si consulta con la moglie, poi ordina all'avvocato: «Quereliamo» «Conti all'estero? jf tutto falso» Esplode la rabbia della signora Di Pietro BRESCIA. Ancora mezzo addormentato, ieri mattina Antonio Di Pietro era al primo caffè e al primo quotidiano della mazzetta. Quando arriva a pagina 4 si sveglia del tutto e chiama la moglie: «Susanna, ma cos'è 'sta cosa?!». Massimo Dinoia, il difensore di Di Pietro, non racconta dove, ma la sua cronaca è in presa diretta o quasi. Sulle scale del Palazzo di Giustizia, via telefonino, ha appena parlato con l'illustre assistito. Piuttosto incavolato. «'Sta cosa», letta su La Repubblica, sarebbe un conto corrente intestato Mazzoleni-D'Adamo trovato in una banca estera. D'Adamo come il costruttore Antonio D'Adamo, amico di Di Pietro e socio di Pierfrancesco Pacini Battaglia. Mazzoleni, stesso cognome della moglie. E allora: «Susanna, ma cos'è sta cosa?!». E lei legge e s'indigna: «Ma sei scemo? Querela!». Di Pietro, racconta adesso Dinoia, ha passato la mattina di ieri a scrivere la querela. Anche D'Adamo, in serata, farà sapere che sono fantasie e querela. Da Bergamo, via Verdi, studio legale Mazzoleni, fanno sapere che non hanno nulla da dire. Tanto ci ha già pensato Tonino: è una vecchia storia, è da quando hanno arrestato Pacini Battaglia che se ne parla. In una intercettazione aveva suggerito di non cercare conti esteri intestati a Di Pietro. Ma a Mazzoleni: la moglie Susanna, o il fratello, o il padre Arbace, 80 anni, avvocato, vecchio cuore socialista. I conti esteri e le querele hanno inevitabilmente riacceso le luci su Di Pietro e famiglia. La famiglia Mazzoleni in particolare. Famiglia di avvo¬ cati. Studio in via Verdi, il padre Arbace, la figlia Susanna e l'altro figlio Massimo. Ci sarebbe anche l'altra figlia, Barbara, moglie del deputato Ccd Gabriele Cimadoro, ma non esercita. In studio, ieri, solo Massimo. Fermo e cortese nell'evitare risposte, pronto soltanto a precisare che sì, è vero, quando Tonino e sua sorella si erano conosciuti nel 1984 lui aveva detto «è meridionale, è un ex poliziotto ed è magistrato: le ha proprio tutte. Speriamo che almeno sia juventino!». Ma era solo una battuta, anche se i magistrati di Bergamo se la ricordano ancora. Di Susanna Mazzoleni, 42 anni, poco si è letto. Sempre le stesse fotografie, rarissime le sue dichiarazioni. Riviste oggi, però, stonano con quanto si sente nell'aula di Brescia. Lei, 18 maggio 1994: «Mio marito è un magistrato, vuole continuare a fare il magistrato, il suo lavoro è quello e vuole continuare a farlo». Ma in aula, Italo Ghitti, allora giudice delle indagini preliminari ora al Consiglio superiore della magistratura, ricorda che dieci giorni prima, il 28 aprile, Di Pietro aveva detto il contrario: «Vai, vai al Csm. Perché me ne vado anch'io». Susanna non credeva che il marito volesse diventare ministro: «Credo proprio di no. Comunque lui vuole continuare a fare il magistrato». In famiglia, da quando Di Pietro ha lasciato la magistratura, hanno imparato che è bene non parlare. Anche perchè, a rileggersi, il vecchio Arbace non si riconoscerebbe più: «Io lo sapevo che non faceva il ministro. Me l'aveva detto, e a me le bugie non le dice. L'ho visto crescere, Antonio». Quando i veleni hanno cominciato a produrre effetti, qualche schizzo è arrivato anche nello studio del vecchio Arbace. Giancarlo Gorrini, amico di Di Pietro al punto da prestare i ben noti 100 milioni, secondo il veleno sarebbe stato più o meno costretto a far seguire le cause della sua Maa assicurazioni dallo studio Mazzoleni. E Arbace, irato: «Il mio studio segue Maa dalla sua fondazione, se non erro dal 1952!». Susanna Mazzoleni si è sempre tenuta in seconda fila. Discreta anche nei rari viaggi all'estero, «due volte, in Canada e in Australia». Solo nel gennaio '95, un mese dopo le dimissioni di Di Pietro magistra- to, ha ceduto alla prima fila. Quando ha accettato, con il marito, di tenere lezioni all'Istituto postuniversitario di Milano, corso di diritto civile. Poi, con tutti i guai che si sono abbattuti su Di Pietro, Susanna è tornata in disparte. Ma anche lei, come il vecchio Arbace, dovrà venire nell'aula di Brescia. Anche lei da scavare, scrutare, interrogare. E penserà alla saggezza del vecchio padre, quando tentava di frenare Di Pietro pronto al grande salto, la Procura di Milano: «Ma vai a fare il pretore a Cassano D'Adda!». Giovanni Orniti Era stato Pacini in una intercettazione a lanciare accuse sulla famiglia Mazzoleni A destra Susanna Mazzoleni moglie dell'ex ministro Di Pietro e, sotto, Michele Santoro

Luoghi citati: Australia, Bergamo, Brescia, Canada, Cassano D'adda, Milano