Visco: guerra agli evasori

Visco: guerra agli evasori Visco: guerra agli evasori «Ventimila miliardi non dichiarati al fisco» IL MINISTRO DELLE FINANZE LJT INTERA azione del mi™ nistro è lotta all'evasione». Aprendo l'anno accademico della scuola di polizia tributaria della Guardia di Finanza, Vincenzo Visco non ha usato mezzi termini. E ha pronunciato un discorso che è una vera e propria dichiarazione di guerra a chi evade le tasse. «In Italia finora si è lasciata crescere l'evasione in una misura che non ha paragone con gli altri Paesi. Dall'Unità ad oggi nessun governo, tranne qualche eccezione, ha combattuto questo fenomeno. Vi sono una miriade di norme che sembrano fatte apposta per facilitare l'elusione. E' mia ferma intenzione cambiare questo stato di cose dove chi non fa il proprio dovere scarica sui cittadini onesti anche il suo peso fiscale». Un'accusa, dunque, ai predecessori di Visco, ma anche un pesante j'accuse alla legislazione tributaria. Per combattere l'evasione, ha detto in sostanza il ministro, occorre agire sul versante normativo, ma soprattutto rendere più incisiva l'azione della Guardia di Finanza. E le Fiamme Gialle, spesso messe sotto accusa, proprio ieri hanno comunicato i dati relativi ai primi dieci mesi del 1996. Al ministro, che chiedeva «una maggiore professionalità per realizzare un lavoro di indagine che riesca a risalire ai rifugi offerti dai paradisi fiscali, e una maggiore integrazione con l'amministrazione finanziaria per ridurre gli attuali interminabili tempi tra la verifica effettuata e l'avvio della procedura di riscossione delle somme accertate», è stato presentato un quadro di quanto le Fiamme Gialle hanno finora fatto. Sono stati accertati 20 mila 516 miliardi di imponibile non dichiarato: una cifra dalla quale si deduce un'evasione, grosso modo, di 4-5 mila miliardi. I controlli, effettuati su oltre 4 mila 300 evasori, hanno però portato a scoprire ben 2 mila 726 contribuenti completamente sconosciuti al fisco. Il tutto, nel corso di 646 mila controlli. Un lavoro evidentemente imponente, al di là derrisultati: quanto l'erario incasserà su quei 20 mila e passa miliardi d'imponibile è poi da vedere. Perché, naturalmente, in questi casi si apre un contenzioso. E proprio di questo ha parlato, nella stessa occasione che ha colto ancb^ il ministro, il generale Cos ntino Berlenghi, co■ i delle Fiamme Gialle. iuuxc aa chiesto che tra guar¬ die di finanza e cittadini si instauri un nuovo rapporto: «E' necessario che il rispetto del patto sociale si radichi in un nuovo rapporto tra fisco e contribuente, non più basato sul timore e sulla diffidenza, bensì sulla fiducia, sulla trasparenza e sulla collaborazione». Evidentemente, nel costruire questo nuovo rapporto, Berlenghi si riferiva al cittadino da una parte e al finanziere dall'altra. «Per esaltare la funzione di servizio del corpo», come ha detto. E' stato quindi predisposto un numero di pubblica utilità, simile al 113, il 117, al quale rivolgersi in caso di difficoltà, e che avrà certamente una parte importante nella ricerca di consenso che le Fiamme Gialle auspicano. Ma ancora più importante sembra essere l'istituzione, annunciata pure ieri, di un'anagrafe patrimoniale volontaria per le Fiamme Gialle e di un codice deontologico. Strumenti di mo¬ dernità ed efficienza, evidentemente, che serviranno ad accorciare le distanze tra cittadini e finanzieri. In questa direzione va anche la creazione di una sorta di ombudsman fiscale, un difensore civico del contribuente. Il ministero delle Finanze ha fatto propria la proposta, che è attualmente all attenzione del Parlamento: l'ombudsman opererà secondo una vera e propria carta dei diritti del contribuente, [r. r.] Il ministro delle Finanze Vincenzo Visco

Persone citate: Berlenghi, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Italia