Baudo da Costanzo: «Iseppi mente»
Baudo da Costatilo: «Iseppi mente» Baudo da Costatilo: «Iseppi mente» Duro col direttore, «mi voleva alla Rai comunque» 360°». Dell'emorragia di telestar che ha colpito il palazzone di Viale Mazzini Baudo dice: «Secondo me vanno via perché l'azienda è in un clima di incertezza, non è ancora stato indicato un piano editoriale e chi lavora lì non sa bene che cosa sarà del suo futuro». Quanto a Celentano, meglio pren- ' derla a ridere: «Secondo me ogni tanto chiede alla moglie "Che cosa fa Baudo, se ne va?". Quanto sa che me ne sto per andare dice alla Rai: "Va bene, allora ritorno". Maurizio Costanzo ha ospitato Baudo subito dopo il suo arrivo ufficiale Mediaset: comincia.la sinergia sul nuovo acquisto Peccato, e dire che avevo pensato a un programma per lui intitolato "Le memorie di Adriano", come il libro della Yourcenar». Con il sorriso sulle labbra Baudo riesce anche a parlare della malattia alle corde vocali che lo affligge da mesi: «E' stata una cosa bruttissima, scoppiata proprio l'anno scorso durante Sanremo: a un certo punto mi sono accorto che non potevo più parlare, sono dovuto ricorrere a enormi quantità di cortisone che mi gonfiavano terribilmente, alla fine non riuscivo neanche ad abbottonarmi la camicia. Poi mi sono dovuto operare, ma sempre per la voglia di parlare ho continuato a sforzare le corde vocali. I medici, anche quello da cui mi ha portato mia moglie Katia, a Vienna, mi hanno tutti ripetuto che dovevo stare zitto. Ma come si fa? Non parlare per me è come essere condannato all'ergastolo». D'altra parte, dopo 36 anni, il mestiere della tv è diventato per Baudo «come una seconda moglie». Come si può farne a meno? «Raramente guardo indietro - confessa lo showman -, non mi piace l'autocommemorazione, ma posso dire che il mio è un bilancio positivo». Del passato fa parte anche quella breve stagione vissuta sotto il tetto della concorrenza e poi prematuramente interrotta: «Rispetto ad allora - spiega Baudo Mediaset è completamente mutata: il management è fatto di giovani, c'è stato il rinnovamento delle tecnologie che alla Rai non è avvenuto e la voce del padrone che a quei tempi era più presente oggi non si sente affatto». In Viale Mazzini, invece, «l'ultimo cambiamento politico si è avvertito con molta più forza del solito: non è un caso se alcuni degli stessi esponenti delle forze al governo hanno fatto notare che forse si sta un po' esagerando». Sul futuro della Rai Baudo è dubbioso: «Bisogna vedere che intenzioni hanno a Montecitorio, è da lì che viene il verbo...». E Sanremo? «Di "Sanremo giovani" ho visto dieci minuti e mi sono bastati», scherza Baudo. E aggiunge: ((A Mike faccio tanti auguri: è molto difficile fare il Festival, bisogna lavorarci tutto l'anno. Io comunque non lo vedrò: in quelle serate sarò in teatro con il mio spettacolo. Però dire che non proverò neanche una punta di emozione sarebbe falso, come dichiarare che sono un robot». Fulvia Caprera
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