Rosanna: per me è il giorno più bello

Rosanna; per me Rosanna; per me è il giorno più bello SIGNORA Schiaffino Falck, è soddisfatta della decisione del giudice? «Certamente. In un certo senso è la giornata più importante della mia vita, una giornata felicissima: ho avuto l'affidamento definitivo di mio figlio. E con questo è stato riconosciuto che, pur in mezzo a tante tensioni, sono stata una brava madre. E' questa la maggior soddisfazione». E commossa? «Non è che mi commuovo. E' che ripenso a ciò che è passato e non è stato un anno certamente facile, pei- me, per mio figlio. Perché è il modo con cui ci si separa: non si può uscire da casa una mattina come se non esistesse più nulla. Bisogna pensare, prima che essere individui, che siamo genitori: ci si può dividere da un coniuge, ma da un figlio non ci si separa mai. Mio marito non ha tenuto conto di questo». Lei ribadisce allindi che è stato lui a non volere rapporti con il figlio, non lei che glielo impediva? «Non sono io a ribadirlo, è il giudice che lo stabilisce. Mi si accusava di influenzare mio figlio, e invece è venuto fuori che non è un ragazzo plagiabile, che ha una sua personalità. E che da suo padre si è sentito abbandonato: per questo, non per causa mia, si sono interrotti i loro rapporti». Da quanto lui non vede suo padre? «Esattamente dal 7 ottobre del '95. L'avevo chiamato io, perché mio figlio aveva avuto un incidente con il motorino; è ve¬ nuto in ospedale a trovarlo e da allora più nulla. Mai una telefonata, un invito, un regalo: non lo ha cercato nemmeno il giorno del suo compleanno. Lo ripeto, ci si può dividere; ma in modo civile, con una carezza. Io avevo avuto già un'esperienza di separazione». E com'era stata, indolore? «Sì, indolore. Mi sono separata da un uomo (il produttore Alfredo Bini, ndr) che oggi è uno dei miei migliori amici. E la nostra preoccupazione era stata come non far subire traumi a nostra figlia: ci siamo riusciti e oggi io ho una brava ragazza che ama padre e madre. Poteva essere così anche con Giorgio. Peccato». Suo figlio come ha preso la decisione del giudice? «Mi ha solo chiesto: com'è andata? Gli ho risposto: Resti con la tua mamma. Lui mi ha detto che non aveva mai avuto dubbi, mi ha abbracciato forte e mi ha sussurrato: Sono contento anche per te». E con il padre, adesso? «Mio figlio si è dimostrato molto maturo anche in questo. Ha indicato un referente, uno psicologo consigliato anche dal tribunale, con cui suo padre dovrebbe colloquiare. Perché il ragazzo vuole prima di tutto una risposta a questa domanda: chi e, adesso, mio padre? Deve trovare ima risposta; solo così potranno ritrovarsi. E io spero che ciò avvenga, al più presto». [s. mr.] i

Persone citate: Alfredo Bini