Enel perde le quote prezzo

L'accusa: i contributi raccolti sono stati superiori al previsto L'accusa: i contributi raccolti sono stati superiori al previsto Enel perde le quote prezzo ROMA. L'Enel deve restituire agli utenti le «quote prezzo» pagate dai titolari di utenze domestiche sulle bollette del '94 e del '95. Lo ha stabilito il giudice di pace Carmine Meglio che ieri ha depositato la sentenza, la prima in Italia, con la quale si dà ragione a 31 utenti che avevano chiesto il rimborso delle «quote». Secondo Meglio, il provvedimento governativo dell'86 che consentiva all'Enel di riscuotere 6200 miliardi - 800 l'anno - direttamente dalle bollette degli utenti e da destinare al fondo di dotazione dell'ente elettrico, era infatti limitato nel tempo. Le somme da restituire agli utenti sono da commisurare ai consumi e le quote calcolate dal giudice oscillano dalle 18 mila alle 125 mila lire. Il giudice ha invece respinto un'analoga richiesta presentata da altre 11 persone perché non sono titolari di un'utenza domestica. Contro la sentenzswlel giudice di pace l'Enel potrebbe presentare un ricorso in Cassazione. Oltre ai ricorrenti, tutti gli utenti potrebbero ora citare in giudizio l'Enel per chiedere al giudice la restituzione delle «quote prezzo» pagate nel '94 e del '95. In questi due anni l'Enel ha incassato circa 1800 miliardi. Secondo il giudice di pace, «visto che il recupero dei 6200 miliardi si è concluso con la fine dell'anno '93, ne consegue che gli importi riscossi dall'Enel nel '94 e nel '95 vanno restituiti agli utenti, considerato anche che è stato convertito in legge il decreto 13/9/96 numero 473, che ha sanzionato la fine degli effetti del provvedimento cip numero 32 del maggio '86. Né può infine ritenersi norma di sanatoria quella del decreto legge 473/96, a meno che non si voglia attribuire al legislatore l'intento di superare i limiti della legge costituzionale». Sulla vicenda delle quote prezzo, anche la procura di Roma ha aperto un'inchiesta. E proprio nei giorni scorsi il pubblico ministero, Pietro Giordano, ha chiesto al tribunale dei ministri il proscioglimento dei ministri coinvolti e ha invece chiesto il rinvio a giudizio per i vertici dell'Enel. Commentando la sentenza l'È- nel afferma che «la questione delle quote prezzo è stata definitivamente risolta con la legge numero 577 del 14/ll/'96. Tale legge ha abolito le quote prezzo con effetto dal 30 giugno '96 confermando quindi la legittimità della loro applicazione prima di tale data. Per quanto riguarda i ricorsi presso i giudici di pace, le uniche due sentenze precedenti non hanno accolto le richieste avanzate dagli uten- ti. Pertanto l'Enel, sicura delle proprie ragioni, non mancherà di tutelare i propri interessi anche a fronte di questa sentenza, proponendo gli opportuni ricorsi nelle varie sedi giudiziarie». Una sentenza del giudice di pace ingiunge all'Ente di rimborsare i prelievi '94-95. A rischio 1800 miliardi L'amministratore delegato Enel, Tato

Persone citate: Pietro Giordano

Luoghi citati: Italia, Roma