Getta il figlio dal balcone «Sono una madre cattiva»

Trieste, il dramma di una proftiga serba Trieste, il dramma di una proftiga serba Getta il figlio dal balcone «Sono una madre cattiva» Poi la donna ha tentato il suicidio Ilpiccolo è in gravissime condizioni TRIESTE. Voleva essere per lui una madre dolce e affettuosa, ma ai vicini confessava di non sentirsi all'altezza. Ieri mattina gli spettri della sanguinosa guerra nell'ex Jugoslavia, il Paese dal quale era fuggita pochi mesi fa, sono riaffiorati e, preda del delirio, la giovane mamma ha aperto la finestra e ha lanciato nel vuoto il figlio di sei anni. Poi ha tentato di uccidersi, tagliandosi le vene dei polsi e preparandosi allo stesso volo da un'altezza di 16 metri. L'ha salvata una poliziotta che al termine di un drammatico dialogo è riuscita ad afferrarla e a trascinarla in casa. Protagonista del folle gesto, Gotica Ilic, 32 anni, una donna di origine serba che da due mesi viveva a Trieste. Gesto frutto di una follia aumentata dal ricordo indelebile delle violenze nel conflitto interetnico di una ex Jugoslavia insanguinata. Il fatto si è verificato ieri mattina in via Foscolo, pieno centro, cuore pulsante della città. Erano le 8,30. La donna, profuga di guerra, in preda a un raptus ha vinto la resistenza del figlio e lo ha catapultato giù dal balcone. Un volo di 16 metri. Il piccolo è rimasto esanime sull'asfalto pochi minuti. L'intervento dell'ambulanza, sollecitato dai vicini, è stato davvero rapido. Poco dopo il bambino era già all'ospedale di Cattinara, dove è stato sottoposto a un intervento chirurgico. In serata le sue condizioni, per quanto ancora molto gravi, autorizzavano i sanitari a sperare nella sua sopravvivenza. Mentre si prestavano i primissimi soccorsi al bambino, la mamma preparava il secondo atto del suo dramma di profuga disperata. Ancora in preda al Gorica Ilic, 32 a i delirio, Gorica Ilic è rientrata in casa e con un frammento di vetro della finestra si è tagliata le vene dei polsi. Poi si è riaffacciata al balcone decisa a farla finita. L'ha salvata la dirigente dell'Ufficio minori della polizia, Sabrina Manzoni, che al termine di un drammatico dialogo è riuscita ad afferrarla e a trascinarla via dalla finestra. «Sono stati attimi terribili ha spiegato -. Disperavo di farcela. L'unica cosa che è riuscita a scuoterla, fino a farla quasi recedere dalle sue intenzioni, è stata una fotografia del bambino». Poliziotta e profuga hanno dialogato per oltre un'ora. Lei disperata e assente «continuava a guardare di sotto, lo sguardo perso nel vuoto. Ho insistito, le ho ricordato che aveva ancora un bambino, che doveva pensare a lui». E lei che «diceva di essere una mamma cattiva e non voleva più vivere». Oltre alla polizia, sul posto era intanto intervenuta una squadra di vigili del fuoco che, sfruttando gli attimi della trattativa in corso tra la poliziotta e la donna, ha disteso un telone apprestandosi al salvataggio in caso di lancio nel vuoto. Ora la donna è piantonata all'Ospedale Maggiore di Trieste, mentre la magistratura ha aperto un'indagine per omicidio colposo. Intanto, si cerca di indagare sul perché di un dramma consumato in solitudine, forse in una mente devastata dalla memoria e dalle ferite della guerra; che una nuova vita a Trieste, fatta di umili lavori e dell'affetto dell'unico figlio, evidentemente non sono stati in grado di sanare. Michele Meloni Gorica Ilic, 32 anni

Persone citate: Gorica, Gorica Ilic, Ilic, Michele Meloni, Sabrina Manzoni

Luoghi citati: Jugoslavia, Trieste