Berlusconi :so cose agghiaccianti

Il leader di Forza Italia: mi riferisco alle vicende di Salamone, del Gico di Firenze e del giudice Cardino Il leader di Forza Italia: mi riferisco alle vicende di Salamone, del Gico di Firenze e del giudice Cardino Berlusconi: so (ose agghiaccianti «Giustizia, anche la democrazia a rischio» MILANO. Dice: «Auguro a Prodi di non entrare in quel girone infernale che è la giustizia italiana e di non provare tutto ciò che personalmente ho provato e continuo a provare». E lo ripete, convinto, sorprendendo chi, forse, si aspettava un affondo deciso, una rivincita sognata dai tempi in cui a lui, premier in carica, era arrivato un avviso di garanzia mentre presiedeva il G7 a Napoli. No, non affonda il destro, Silvio Berlusconi nel giorno nero di Prodi. «Sono il leader di un partito liberale e garantista, aspetto di vedere come finirà la vicenda, aspetto il giudizio», spiega, magnanimo. Garantista a oltranza: così, alle 20 di un lunedì tra i più drammatici della recente storia italiana, si presenta Berlusconi al faccia a faccia su Antenna 3, vecchia emittente lombarda. In platea l'aspettano in tanti, Ombretta Colli e il candidato sindaco a Milano Achille Serra («Sarà il Polo a decidere chi farà il sindaco, probabilmente sarà lui il candidato»), più decine di militanti del Polo. Ed è guardando fisso alle telecamere, appena cessano i cori («Silvio, Silvio...»), che parte la requisitoria contro Mani pulite. Parte da Borrelli e dalla frase di Di Pietro riferita dal procuratore di Milano a Brescia: «Quello io al processo lo sfascio». Quello, è ovvio, è lui, Berlusconi. Che mentre riascolta la frase di Borrelli, scuote la testa, muove le mani, comincia ad agitarsi: «Non sono stupito», spiega. Ed è l'inizio di una filippica che comprende anche la Rai («TeleStalin») e il sistema ormai avvertito come «regime». Premette: «In questi giorni sono venuto a conoscenza di particolari agghiaccianti». Scandisce: «Ag-ghiac-cian-ti». Insiste: «Spero che presto la storia dia il suo responso». E parla di «democrazia a rischio». La platea per un attimo tace, poi esplode l'appauso. L'intervistatore, Daniele Vimercati, ex direttore dell'Indipendente prò Lega, vuol saperne di più: quali sono i particolari agghiaccianti, cosa significa che quando si saprà la verità sarà traumatica per tutti gli italiani? Berlusconi non lascia la presa: «Spero che tutto si chiarirà presto». A chi si riferisce, insiste Vimercati? Risposta decisa: «All'operato di certe procure». Vimercati: Milano? «Non solo quella di Milano, anche altre impegnate - s'infiamma Berlusconi - in qualcosa per abbattere il mio governo». Addio animo liberale e garantista, adesso affonda il destro - eccome - Berlusconi contro i pm e Mani pulite. Mani pulite? «Un periodo nero della storia della Repubblica». Vimercati frena: ma se è stata scoperta la corruzione, il male oscuro della prima RepubbMca? «Certo, certo», ammette il leader di Forza Italia. Ma, aggiunge, «si è andati solo contro certi partiti, quei partiti di governo». Non fa a tempo a finire che un applauso lo somm. vge. Ale. L'affondo va avanti: «L'azione dei giudici è stata direzionale e quando si credette tutto pronto per l'ascesa delle sinistre si andò a elezioni, ma un signore scese in campo e tante persone lo seguirono». Rilegge la cronaca politica degli ultimi anni, Berlusconi. Mani pulite, o almeno una parte di essa, dice, serviva per azzerare un sistema di partiti e mandare al governo la sinistra. Solo che a un certo punto scese in campo Berlusconi: (Apriti cielo!». Alza la voce: «Con tutti i mezzi si cercò di chiudere questa parentesi fastidiosa». E qui, fa capire, si inseriscono gli «avvenimenti agghiaccianti»: quali? Li elenca: (Ad esempio l'allontanamento di Salamone da Brescia, la rimozione del capo dei Gico di Firenze, l'inchiesta del Csm su Cardino che stava indagando sui potenti... Per non parlare della possibile archiviazione del Csm sul caso di quel pm che ha portato a prova della sua inchiesta intercettazioni raccolte al bar da un carabiniere». Armando Zeni D'ALEMA L'INCHIESTA DI PALERMO SPALERMO IN dagli Anni 70 Berlusconi ebbe contatti con la mafia? La procura di Palermo ha deciso per un «ni» e ha chiesto al gip di archiviare la posizione del leader del Polo che nell'agosto 1994 fu iscritto nell'elenco degli indagati per concorso in associazione mafiosa. Il pool di magistrati della procura al quale il titolare Giancarlo Caselli aveva assegnato l'indagine, nel trasmettere gli atti al gip Gioachino Scaduto, ha concluso che «pur essendo emersi elementi di reità, questi non sono sufficienti a sostenere un dibattimento». E' quanto basta per non far impazzire di gioia Berlusconi dopo la richiesta di archiviazione formulata nei giorni scorsi, ma la nqtizjasè trapela-* ta a palazzo di' giustìzia soltanto ieri nella tarda mattinata. A questo punto tutto lascia immaginare che Berlusconi stia per uscire