Fuga di gas, muoiono asfissiate due sorelline
Fuga di gas, muoiono asfissiale due sorelline Campobasso: sono svenute mentre stavano facendo il bagno nella casa dei nonni. Inutile la corsa in ospedale Fuga di gas, muoiono asfissiale due sorelline Uccise dalle esalazioni di una caldaia, avevano 14 e 5 anni CAMPOBASSO. Doveva aiutarre la sorellina a fare il bagno: Chiara, 5 anni, ha fatto appena in tempo a spogliarsi, Vera, 14 anni, ha tentato invano di aprire la porta di quella stanza, ma non ce l'ha fatta. Il monossido di carbonio, killer silenzioso e invisibile, le ha uccise entrambe dopo averle stordite senza che alcuno in casa si accorgesse di nulla. Il referto dell'anatomopatologo parla di asfissia causata da una fuga di gas della caldaia di un vecchio impianto di riscaldamento. La tragedia si è consumata ieri a Boiano, un piccolo comune di Campobasso, a due passi dalla località turistica montana di Campitello Matese. Doveva essere un giorno di festa, come ogni domenica, quando i coniugi Patullo, assieme ai loro bambini, sono soliti trascorrere la giornata nella casa dei nonni paterni. Una morte assurda, che ha sconquassato in un atti¬ mo la tranquillità del piccolo centro molisano. Sono da poco passate le due del pomeriggio quando le sirene fanno sobbalzare i boianesi seduti a tavola. Le ambulanze e le auto dei carabinieri si fermano in via San Bartolomeo. Gli abitanti scendono tutti in strada e presto si forma un capannello di gente. Hanno pensato a un malore di Giovannina, la nonna delle bimbe, rimasta sola dopo la morte del marito avvenuta non molto tempo fa. Ma quando i barellieri escono con quei due corpicini scende un silenzio irreale. Vera e Chiara avevano giocato per tutta la mattina in un prato vicino a casa. Con loro c'era anche Domenico, il fratellino di 12 anni. Erano rincasate per il pranzo. Era tutto pronto: la tavola imbandita con le pietanze della nonna. «Aiuto Chiara a fare un bagno veloce e arriviamo», aveva detto ai genitori Vera scusandosi per i pochi minuti di ritardo. In quel bagno hanno invece trovato la morte. Quando il padre Carlo, 36 anni, operaio in un'azienda della zona, ha sfondato la porta dopo le inutili invocazioni, le ha trovate distese sul pavimento, l'ima acccanto all'altra, Vera con la mano protesa verso la porta come in un disperato tentativo di riguadagnare l'uscita. Quando i genitori delle bambine sono intervenuti era ormai troppo tardi. Il monossido di carbonio aveva saturato il piccolo ambiente e a nulla è servito il tentativo di rianimarle. Vera e Chiara Patullo sono state trasferite subito alla vicina .clinica privata «Villa Esther». La più piccina vi è giunta ormai priva di vita. Per Chiara, che respirava ancora, la folle corsa verso il Cardarelli di Campobasso. Le ultime speranze si sono infrante nella rianimazione, dove la piccola era stata subito attaccata al respiratore artificiale. Solo una manciata di minuti prima di vedere quel tracciato cerebrale maledettamente piatto. Una vita troppo breve per Vera e per Chiara uccise da quel killer invisibile che continua a colpire. L'intero paese è sconvolto. Nonna Giovannina, assistita da vecchi conoscenti, non sa ancora tutta la verità. Il piccolo Domenico spera che Vera e Chiara possano riprendersi. Carlo, il padre delle bimbe, dopo la corsa al Cardarelli è tornato alla clinica Villa Esther. Lì c'era Maria Rosalba Destino, la giovane moglie che ha appena perso due sue creature. Dormiva su un lettino. I medici, per calmare la crisi di disperazione, le hanno somministrato una dose massiccia di calmanti. Roberto Ettorre
Persone citate: Boiano, Campitello, Cardarelli, Maria Rosalba Destino, Nonna Giovannina, Roberto Ettorre, Villa Esther
Luoghi citati: Campobasso
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