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Hillary torna in prima linea In campagna elettorale la first lady era relegata nelle retrovie Hillary torna in prima linea «Avrò un ruolo nell'Amministrazione» WASHINGTON. La «first lady» esce dall'ombra e torna all'attacco: «Durante il secondo mandato di mio marito - dice Hillary Clinton al settimanale "Time" nel numero in edicola oggi - cercherò di avere un ruolo formale nella politica dell'Amministrazione sulla riforma del Welfare». Dopo mesi di virtuale assenza dal palcoscenico politico americano, la consorte del presidente degli Stati Uniti ha apparentemente deciso che è giunto il momento per rivendicare uno spazio in prima linea. La campagna elettorale - durante la quale i collaboratori di Clinton l'avevano relegata nelle retrovie per il timore di un suo effetto negativo sugli indici di gradimento del marito - è ormai alle spalle e la Casa Bianca è stata riconquistata: ora è possibile tornare a svolgere un ruolo più attivo. «Voglio viaggiare per il Paese - aggiunge - e vedere come stanno andando gli esperimenti in corso in vari Stati nel settore dell'assistenza sociale. Ci saranno molte informazioni da raccogliere e da elaborare. Intendo dire la mia e scrivere sulla riforma del Welfare». Nel primo biennio dell'Amministrazione Clinton, la «first lady» era stata fortemente criticata per la sua gestione del maxi-progetto di riforma sanitaria, poi clamorosamente affondato in Congresso. Più avanti, i martellanti attacchi dei repubblicani sulle sue presunte responsabilità nella vicenda «Whitewater» ed in altri «scandali» dell'Amministrazione avevano indotto la «first lady» a farsi da parte ed a rivestire compiti più tradizionali. «Gli anni scorsi mi hanno insegnato molte dure lezioni - sottolinea nell'intervista a "Time" - e mostrato che avrei potuto fare meglio molte cose. Oggi so molto di più di quel che sapevo il 20 gennaio 1993. Nessuno può essere veramente preparato a quel che lo aspetta dal momento in cui entra alla Casa Bianca». [Ansa] Hillary Clinton ha rilasciato un'intervista sul suo futuro al settimanale «Time»