Riserve boom

Riserve boom Riserve boom In quattro anni si sono triplicate ROMA. Lo choc valutario del settembre 1992, quando le riserve della Banca d'Italia, prosciugate dalla strenua e vana difesa della lira, scesero al di sotto dei 33.000 miliardi sono ormai un lontano e brutto ricordo. Gli oltre quattro anni vissuti dalla lira fuori dal Sistema monetario europeo hanno consentito alla banca centrale italiana di incrementare il monte-riserve, composto da valute estere, diritti speciali di prelievo (la moneta convenzionale del Fondo monetario internazionale) e oro del 238% portandolo in settembre a 111.417 miliardi di lire. Lo straordinario progresso, che ha riportato la Banca d'Italia nelle primissime posizioni della classifica mondiale delle riserve, è quasi interamente merito di guadagni sui cambi, considerato che la parte aurea delle riserve italiane (la quinta al mondo) è storicamente immutata. I progressi della lira e l'assenza degli obblighi dello Sme hanno consentito alla Banca d'Italia una maggiore elasticità di intervento.

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