D'Alema «libera» le droghe leggere

Il segretario del pds: è una convinzione che ho maturato dal 70, quando ero capo della Fgci Il segretario del pds: è una convinzione che ho maturato dal 70, quando ero capo della Fgci D'Alenici «libera» le droghe leggere «Eper l'eroina dico sì alla distribuzione controllata» ROMA. Massimo D'Alema a favore della legalizzazione di hashish e marijuana, con un pizzico di compiacimento, una strizzatina d'occhio alla platea dei giovani della sinistra giovanile convenuti a Bologna. D'Alema è a Napoli per presentare la sua mozione congressuale ma appare a un certo punto ai ragazzi, collegato in videoconferenza. E coglie al volo l'occasione di una domanda per parlare in una sola volta di droga e di Berlinguer. «Quando ero segretario della Fgci racconta - feci una proposta per una legge di iniziativa popolare nella quale si prevedeva la legalizzazione delle droghe leggere e la distribuzione controllata di eroina nelle strutture pubbliche, per casi gravi. Parve troppo anche a Berlinguer. Proibire è comodo alla nostra coscienza per scaricare il problema. Anche Craxi pensava che bastasse mandare in galera i tossicodipendenti perché non si drogassero. Invece eccoci qui. La mia proposta andò a finire nel cassetto ma io continuo a pensarla come allora». Un pensiero che da allora D'Alema aveva ripetuto altre volte, l'ultima un anno fa a un seminario del pds. Ma da segretario del maggior partito di governo la cosa assume uri senso diverso. Il tema è indubbiamente caldo. Dopo la presa di posizione del Comune di Torino per rivedere le politiche sulla droga, la posizione di Don Ciotti, la manifestazione di sabato scorso, e altre richieste analoghe arrivate da altri comuni. Fatti tutti che hanno alimentato di nuovo un dibattito mai sopito tra proibizionisti e antiproibizionisti. Dai quali arrivano a D'Alema i primi plausi. Il coordinamento radicale anti- proibizionista, il Cora, gli invia i suoi «sinceri complimenti» e gli annuncia un invito al prossimo congresso che si terrà a Bruxelles ai primi di dicembre. Carmelo Palma, responsabile nazionale, prende la palla al balzo: «Interpretiamo le parole di D'Alema non come una semplice presa di posizione ma come l'impegno di un leader della maggioranza a porre il problema della modifica della legge sulla droga al centro del dibattito politico nazionale. Speriamo aggiunge Palma - che le parole di D'Alema adesso convincano il ministro Turco a porre al centro e non ai margini della conferenza nazionale sulla droga il tema della riforma anti-proibizionista». Già, perché nello stesso pds non tutti sono poi favorevoli a un proposta così forte come la legalizzazione dei derivati della «cannabis indica» come recita la proposta di legge che giace in Parlamento, e che 110 deputati con alla testa il verde Franco Corleone, vorrebbero ripresentare. Gloria Buffo, responsabile delle politiche sociali di Botteghe Oscure, è col segretario. E infatti commenta: «E' impor¬ tante che D'Alema ricordi, come già fece due anni fa, che sulle droghe limitarsi a proibire è inefficace. La legalizzazione delle droghe leggere e la sperimentazione della somministrazione controllata di eroina è un modo per far uscire dalla clandestinità il problema e spezzare i traffici criminali. Ed è bene che la politica oltre che della Bicamerale si occupi anche di questi temi». Ma il ministro degli Affari sociali, Livia Turco, che è cattolica ha una posizione più sfumata. Anche se non drasticamente contraria come il ministro della Sanità, Rosy Bindi, sintonizzato col ppi e con le altre forze cattoliche come ccd e cdu. E infatti Bindi non condivide per niente l'idea di D'Alema. «Io la penso diversamente, ma entrambe le posizioni sono legittime», dichiara. Poi prudente aggiunge: «In ogni caso una proposta del genere non può essere legata all'iniziativa del governo, ma a quella del Parlamento. E' in quella sede che va ricercata una maggioranza diversa da quella di governo così come per le riforme istituzionali». Rosy Bindi ha ben presente il potenziale detonatore insito negli argomenti «etici» come del resto nelle riforme istituzionali, temi sui quali in Parlamento esistono schieramenti trasversali. E mette le mani avanti. «Su questioni come famiglia, statuto dell'embrione, riforme, la stessa legalizzazione delle droghe leggere non bisogna confondere fra maggioranza di governo e altre maggioranze. Al contrario di quel che vorrebbe l'opposizione, che tende a farle coincidere per far cadere l'esecutivo». Maria Grazia Bruzzone Il «Cora»: un impegno per cambiare le norme La Bindi: una proposta che non condivido Ne discuta il Parlamento •Luigi MANCOW jVferdi) ♦Giovanni SALDAR1NI •Giuliano PISAPtA $tifondazione} (Arovwcovo <fi Torino) •Marco TARADASHfi) *Don OresteBENZ! •Franco COMJNfttt (ewnuatt Giovanni XXIII) (sottosegretawGiustizici} » Mario BOKGHEI10 (Lego Nordj •GbrklXUWA (Forom Droghe) • Ro*y 8WW {minislro Sanita) •U'via TURCO (Ministm Affari tocwK) • Maretto SCOCA (ccd) •COM (Club fame!)) • Kerferdinando CASINI •Pietro FOUENA (pHs) Merced) •Alfonso PECORAtO 5CANK) • Mouriao GA5PAR8I (Verdi) (cooroamteeon) • Don ALB AN ESI • Gercrdo BIANCO (segretario ppi) iCoordiiwmento nea. cwtuniki) ♦ Diego MASI (Rinnovamento italiano) •Gloria BUFFO (segreteria pds) • Ferdinando AIUTI (immunologo) •Mauro PAISSAN (Verdi) . • CARITAS : • Carlo GIOVANARDI (ccd-cdu) x::::;>:::ì;:;:;:;:::w :::;:::::::::':::::-:::::;::::S: Il segretario del pds Massimo D'Alema

Luoghi citati: Bologna, Bruxelles, Comune Di Torino, Maretto, Napoli, Roma, Torino