« Viale Mazzini garconnière del pds»

« V Il presidente della commissione all'attacco, critiche a Biagi: «E' uno smemorato» « Viale Mazzini, garsonnière del pds» Storace: t. non e un LA TV NEL MIRINO B BIELLA IAGI è stato vergognoso». E' l'urlo di Francesco Storace ieri mattina, alla Sala convegni del santuario di Oropa, durante il forum organizzato dall'Ordine dei giornalisti piemontesi e dall'Associazione stampa subalpina sulle tv locali. L'argomento che Storace avrebbe dovuto trattare, con altri relatori (dal segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi al direttore di Telemontecarlo News Pier Michele Girola), era la «rete federata» nella riforma radiotelevisiva. Ma Storace non resiste alla tentazione di tornare sulla polemica sulla presunta «parzialità» della Rai, proprio davanti ai vertici Fnsi (c'era anche il presidente Lorenzo Del Boca). E parte dalla ferita più «bruciante», l'intervento della sera prima di Enzo Biagi su Raiuno, nella rubrica «Il fatto». «Sono indignato - dice -. Biagi ha osato criticare l'intervento di Scalfaro su Mancino e Violante, quando proprio lui, due anni fa, era stato il primo firmatario della famosa petizione dei mille uomini di cultura che invocavano la par condicio. Ma che smemorato, quel Biagi». Da «Il fatto», Storace passa all'attacco, ad alzo zero, su viale Mazzini che definisce «la garsonnière del pds». «Sentire che "alla Rai c'è equilibrio" - dice - mi fa lo stesso effetto di quando sento Visco annunciare i fax di sostegno all'Eurotassa». E cita l'intervista di Veltroni, in cui il numero due della Quercia afferma: «Siciliano non si tocca». «Con questa frase - dice Storace - Veltroni non ha fatto altro che confermare il dominio del pds su viale Mazzini». E invita quindi la sinistra «ad uscire dall'ipocrisia, dichiarando finalmente di avere sbagliato, due anni fa, sulla par condicio e sull'osservatorio di Pavia». Muovendosi a 360 gradi, il presidente della commissione parlamentare passa in rassegna gli avvenimenti di queste settimane, primo fra tutti, la manifestazione del Polo a Roma. «Non mi ha dato tanto fastidio la diretta del Tg3 spiega - quanto i vergognosi tre minuti concessi dal Tgl all'avveni¬ mento, subito seguiti dai 4 messi a disposizione di D'Alema per commentarlo». Va a parare anche su Montesano. «C'è chi sostiene che "ci saremmo attaccati anche a Montesano", quando due anni fa si fecero fuoco e fiamme per le dichiarazioni di voto di Mengacci e della Zanicchi». Ma allora come si esce da questa polemica che sembra eterna? «Io sono disposto - dice Storace - a chiudere la polemica, ad uscire dallo schema per cui adesso è la destra che attacca la Rai ed è la sinistra che la difende. Però, prima dobbiamo discutere, in Parlamento, se questo vertice Rai sia adeguato o no. E a chi mi accusa di voler trasformare la commissione di vigilanza in un tribunale speciale, io rispondo che vorrei trasformarla in una commissione delle regole, che vanno sempre rispettate. Da chiunque». Da Roma risponde a Storace Giuseppe Giulietti, storico sindacalista Rai: «Storace dà una inter¬ pretazione di parte e strumentale del documento unitario della vigilanza. E' un vero peccato. Quella che poteva essere una discussione seria sugli indirizzi del servizio pubblico si è traformata invece in una strumentalizzazione, fino a trovare un nesso impossibile con la questione del canone e del decreto salva-Rai. Questo clima da rodeo rischia di creare gravi danni per tutto il sistema tv, non solo per la Rai. Certamente sarà sempre più difficile in vigilanza maturare qualsiasi orientamento unitario». Sulla questione interviene poi il leader del ecd Pierferdinando Casini, che al Resto del Carlino confida il suo pessimismo sul servizio pubblico, «iperpessimismo sulla gestione dell'Ulivo della Rai» e rilancia l'idea di un commissariamento Rai «cui prima o poi si dovrà arrivare. Sarei garantito per esempio da uno come Paolo Mieli, direttore di un grande giornale, come commissario Rai, più che da questa "cogestione aperta" fra eda, vigilanza e Garante, sintomo di faziosità ma soprattutto di confusione». Enrico De Maria Casini: «Sulla Rai sono pessimista L'unica soluzione è commissariarla Io ci vedrei bene Paolo Mieli» Sopra: il presidente della Commissione di vigilanza sulla Rai Francesco Storace A destra: Pierferdinando Casini (leader del ecd) e Giuseppe Giulietti

Luoghi citati: Biella, Pavia, Roma