La compagnia un «miracolo »in africa

La compagnia La compagnia Un «miracolo» in Africa Chi immagina Ethiopian Airlines come una scassata compagnia da Paese sottosviluppato è completamente fuori strada. In effetti nel panorama africano, dove gli esempi di linee aeree disastrate sono purtroppo numerosi, la compagnia etiopica è un caso anomalo di efficienza, sicurezza e buona gestione. Aerei moderni (in particolare i Boeing 767 a lungo raggio e poi Boeing 757 e 737, Atr 42 e Dash 6), servizio di bordo accurato, decolli e atterraggi in orario, attenzione al passeggero-cliente, una rete di collegamenti che comprende 41 scali interni e altrettanti all'estero. E i bilanci sono in attivo. A questo miracolo ha sicuramente contribuito l'origine stessa dell'aviolinea: nel '45, quando nacque come simbolo della volontà dell'imperatore Hailé Selassié di affermare anche nei cieli la ritrovata indipendenza e identità nazionale, fu tenuta a battesimo dall'americana Twa, che inviò ad Addis Abeba istruttori e tecnici. La gestione era naturalmente ispirata ai principi del liberismo ed è curioso che neppure sotto il soffocante regime marxista di Mengistu questi principi siano stati intaccati; mentre in tutti gli altri settori la «rivoluzione» pretendeva di infilare i propri tentacoli distruttivi, la Ethiopian Airlines restò un'isola felice, gestita con criteri di economicità e con conti in attivo. Addirittura quando il colonnello ebbe bisogno degli aerei della compagnia di bandiera per trasportare truppe in Eritrea pagò regolarmente la fattura. In quel periodo travagliato si trovò il modo di creare una scuola di pilotaggio che fu utilizzata da numerosi Paesi africani e mediorientali e l'unica base africana (Sud Africa a parte) di manutenzione degli aerei, anch'essa aperta alle altre compagnie. E continuarono i rapporti con la Boeing, i cui aerei hanno sempre costituito il grosso della flotta. Ethiopian è stata la prima compagnia africana a volare da Addis Abeba a Lagos e Abidjan, collegando così finalmente le due sponde dell' Africa prima raggiungibili solo passando attraverso l'Europa; ed è stata ancora la prima, nel '73, a collegare con voli regolari l'Africa con la Cina (per questo collegamento la compagnia etiopica è stata recentemente premiata dall'associazione mondiale delle compagnie aeree). I bilanci in attivo e la libertà di manovra le hanno sempre consentito di fare una politica molto aggressiva; sia in Africa, dove oggi è presente in tutte le principali capitali (non per nulla il suo motto è «Bringing Africa together» via Addis Abeba) sia in Europa (con Roma ha tre collegamenti la settimana). Per festeggiare i 50 anni la flotta cresce: all'inizio dell'autunno ad Addis Abeba è arrivato il primo dei cinque jet Fokker-50 da 52 posti acquistati per sostituire gli Atr-42 turboelica e aumentare del 53 per cento i posti sulle linee interne migliorando la qualità del servizio a bordo. lv. rav.]

Persone citate: Dash