I NUOVI FALSI LIBERALI
I NUOVI I NUOVI FALSI LIBERALI RICORDO che Giancarlo Pajetta, secondo il quale la verità enunciata da pochi valeva assai meno della rivoluzione fatta da molti, usava alzare in segno di scherno due dita in aria allorché qualcuno gli diceva di essere liberale. Come a dire: la tua opinione, la tua minima verità, contando appena il due per cento del voto, non conta praticamente nulla. Quel che allora soprattutto contava era la massa, il partito che la rappresentava e guidava, la menzogna creativa che la sostanziava ed esaltava in nome dell'avvenire e del «vincolo di ferro» con l'Unione Sovietica. Poi i tempi e il valore semantico delle parole si sono capovolti, a scapito dei falsi ideali maggioritari dei Pajetta e delle ambiguità consociative e organicistiche dei Berlinguer. La compagna di Giancarlo, Miriam Mafai, ottima giornalista che oggi privilegia la verità rispetto alla rivoluzione, ha scritto addirittura un libro intitolato Dimenticare Berlinguer. Libro tutto incentrato sulla critica alla strategia berlingueriana del compromesso storico, che è stato la negazione dei temi e dei valori più nitidi del liberalismo: la positività del conflitto sociale e politico, la virtù dell'alternanza ciclica al governo in contrapposizione all'alternativa regimistica e senza ricambio, la validità del pluralismo dei partiti e delle opinioni siano di sinistra che di destra. D'Alema s'è spinto più in là, parlando addirittura della necessità di una «rivoluzione liberale» nell'Italia di oggi e criticando il conservatorismo e la perdita di consenso del «blocco sociale cristallizzatosi attorno al welfare State»: blocco retrivo e assistenzialistico incarnato e rappresentato da Rifondazione comunista, dal manifesto, da una certa «sinistra snobistica e salottiera» che disprezza l'Italia e gli italiani, e infine da una folla di lavoratori adulti viziati da cattive abitudini «come la cassa integrazione o la pensione di anzianità». Cose sacrosante, dette e ridette per deEnzo Bettiza CONTINUA A PAG. 6 PRIMA COLONNA
Persone citate: Berlinguer, Bettiza, D'alema, Giancarlo Pajetta, Miriam Mafai, Pajetta
Luoghi citati: Italia, Unione Sovietica
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