Giardinetto ben seminato

Giardinetto ben seminato Giardinetto ben seminato Ecco l'elenco dei titoli contenuti nel mio portafoglio. Lei che cosa ne pensa? Una delle due banche presso le quali mi appoggio ne critica l'eccessiva (a suo dire) dispersione e mi suggerisce di fare accorpamenti. Per me non ci sono problemi: sono pensionato e ho tutto il tempo per «curare il mio giardinetto». Devo darle retta? Ha qualche variante da suggerirmi? A fine '96 e nei primi mesi del '97 mi scadono i Cte e le obbligazioni in valuta che mi hanno reso molto bene: sarei intenzionato (lei è d'accordo?) di reinvestire in titoli analoghi, ma in quale valuta? E. D. - Torino ELENCO che mi sottopone il lettore comprende titoli a tasso fisso per il 53% (dei quali il 30% Btp, Cd in valuta, Cte e il resto obbligazioni internazionali), titoli a tasso variabile per il 36% (quasi la metà Cct, il resto obbligazioni italiane e Bei), Fondi comuni per il 10,5% e 0,5% azioni. Non mi sembra, pur non avendo sott'occhio il valore complessivo del «giardinetto», che questo sia «disperso», anzi, mi sembra ottimamente «seminato». Tanto più che il nostro lettore, da pensionato, ha tutto 1/ il tempo necessario per coltivarlo bene. Rinnoverei, pertanto, tutti i titoli alla scadenza, Cte (Certificati del Tesoro in ecu) compresi. Quanto alle obbligazioni sull'euromereato, manterrei quelle in lire e in ecu: l'approssimarsi dell'Euro, la moneta unica europea, alla quale l'Italia ritiene di partecipare con il gruppo dei primi, autorizza il nostro ottimisriio in materia. E qualcuno, caro lettore, deve pur dare esempio. A questo proposito, per confermare l'ottimismo, vincerei la diffidenza per il mercato azionario e porterei quello 0,5% investito in azioni al .10%, togliendo qualcosa, in parti uguali, al 53% dei titoli a tasso fisso e al 36% di quelli a tasso variabile (in particolare, scremando le obbligazioni in valuta, forse troppe). Lei che ha «tutto il tempo libero» potrà divertirsi a seguirne l'andamento quotidiano: non solo le azioni Comit, ma anche le Telecom, le Eni, le Fiat, le Generali, le Stet, le S. Paolo, tanto per fare qualche esempio di «titoli guida». A che vale la libertà, se uno non ne approfitta, sia pure con qualche rischio? Anche coltivando il giardinetto, ogni tanto si possono mutare le semine, per vedere che cosa può venirne fuori. Sulle azioni vorrei qualche cosa in più Sono un piccolo risparmiatore in titoli di Stato (Bot/Cct), ma vorrei sapere qualcosa in più sulle azioni: come funzionano, se ci sono interessi accreditati ogni 6 oppure 12 mesi, e in che tasso annuo. F. Graziano - Portogruaro (VE) Le azioni, anzitutto, non sono titoli di credito come le obbligazioni - emesse in cambio di un debito prefissato, e che vengono acquistate dai sottoscrittori, che per ciò stesso diventano «creditori» di chi le ha emesse - sono parti del capitale d'una società «per azioni». Pertanto, chi le acquista diventa «azionista» di quella società e come tale partecipa indirettamente alle sue vicende, che ogni anno possono chiudersi con un bilancio attivo, in pareggio o in perdita. Nei due' ultimi casi il bilancio non permette la distribuzione di utili agli azionisti, nel primo caso può permettere la distribuzione di utili, detti dividendi, quando superano le altre necessità sociali, come ammortamenti, riserve e/o altri scopi. Non vi è sicurezza di «interessi», per cui le azioni sono dette «capitale di rischio». In compenso (si fa per dire) le azioni delle società quotate in Borsa, oppure al mercato ristretto, si possono com-

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