Scandalo belga all'Unione europea

Il ministro dell'Educazione inquisito presenta ai 15 la direttiva anti-molestie Il ministro dell'Educazione inquisito presenta ai 15 la direttiva anti-molestie Scandalo belga all'Unione europea Pedofilia, clamorosa gaffe BRUXELLES DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Elio Di Rupo, il vicepremier belga accusato di aver avuto rapporti omosessuali con un minorenne, dovrà attendere ancora per conoscere il suo destino. La Camera dei deputati ha infatti deciso che le accuse contro di lui erano troppo poco rilevanti e troppo contraddittorie per potergli togliere l'immunità. Sarà così la Corte di Cassazione a dover valutare la validità delle accuse, e in caso ripresentare la richiesta alla Camera entro il 9 dicembre. Ma mentre il Paese resta col fiato sospeso, chiedendosi se Di Rupo potrà reggere alla pressione, il governo ha commesso ieri un clamoroso autogol, facendo una figuraccia che poteva essere evitata. Dopo l'arresto del mostro di Marcinelle e la rivelazione dei suoi orrendi crimini, il premier Jean-Luc Dehane si era impegnato a presentare una proposta di direttiva europea per la lotta alla pedofilia nelle scuole. L'iniziativa si è concretizzata ieri, quando a Bruxelles si è riunito il Consiglio dei ministri dell'Educazione dell'Unione europea. Ma è facile capire con quale imbarazzo è stata accolta la proposta: a presentarla è stato infatti il ministro dell'Educazione superiore della Vallonia, Jean-Pierre Grafé, accusato di pedofilia e colpito da una richiesta di incriminazione al pari di Di Rupo. Vero è che le responsabilità di Grafé non sono ancora provate. Vero è pure che in Belgio l'educazione è competenza dei governi regionali, che si alternano in sede europea. Resta il fatto che far presentare una iniziativa di lotta alla pedofilia da un sospetto pedofilo non è il massimo del buon gusto. Il ministro Luigi Berlinguer, che rappresentava l'Italia nel Consiglio dell'Unione, non ha nascosto l'imbarazzo: «Sono un garantista, penso cioè che occorra prima accertare e poi condannare. La presenza di Grafé crea però un problema di opportunità politica. Nella sfera politica non c'è solo il diritto, c'è anche l'opportunità di valutare la convenienza o meno di certi atteggiamenti». Grafé, come Di Rupo, si proclama innocente, e il Parlamento della Vallonia non ha ancora deciso se concedere o no alla magistratura l'autorizzazione a procedere. Tuttavia, secondo le indiscrezioni pubblicate dalla stampa belga, la sua posizione sembra grave, senza contare il fatto che il fratello di Grafé, pedofilo riconosciuto, è stato arrestato per la terza volta una settimana fa perché trovato in un parco in compagnia di un bimbo. Oggi il Belgio appare in preda a convulsioni irrazionali. Lo conferma una decisione presa dalla Commissione che il Parlamento federale ha istituito per stabilire se il mostro di Marcinelle abbia goduto o meno di protezioni da parte della Gendarmeria. E' stato creato cioè un «numero verde» che i gendarmi, e solo loro, potranno chiamare per denunciare eventuali irregolarità nelle indagini. Annunciando la sorprendente iniziativa, la Commissione ha indicato che i gendarmi «spioni» dovranno dare le proprie generalità, ma che le loro rivelazioni «non saranno registrate e saranno trattate con la più grande discrezione». Intanto si è appreso che il testimone che accusa Di Rupo è un tal Olivier T., ex cameriere attualmente in carcere per furto. Interrogato per tre volte in una settimana da diversi corpi di polizia, ha raccontato prima di aver avuto per un mese rapporti con il vicepremier nel 1989, quando aveva 19 anni. Poi ha detto che di anni ne aveva 17. Infine ha deciso che il rapporto è durato nove mesi, e che lui, di anni, ne aveva 15. Per la cronaca, la maggiore età sessuale, in Belgio, è di 16 anni. Un amico di Olivier, scovato dai giornalisti, l'ha poi definito «un mitomane» che si spacciava per il console belga nelle Seychelles, o per «il barone Mettermeli qualche cosa». Tutti particolari che giocano a favore di Du Rupo e Grafé, i quali però hanno fatto valere ieri la prescrizione dei reati. Allora di reati si tratta? Fabio Squillante Il primo ministro belga Dehane, promotore della direttiva europea anti-pedofilia

Persone citate: Di Rupo, Elio Di Rupo, Fabio Squillante, Luigi Berlinguer

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Italia