Centomila in piazza per salvare una radio
Centomila in piazza per salvare una radio UNA VOCE SCOMODA L'intera città insorge conno il pugno di ferro di Tudjman nei confronti dell'informazione Centomila in piazza per salvare una radio A Zagabria, dopo la chiusura dell'unica emittente libera ZAGABRIA NOSTRO SERVIZIO Più di centomila persone si sono radunate ieri sera nella piazza principale di Zagabria per esprimere la loro solidarietà alla «Radio 101», la più popolare emittente locale, da 13 anni simbolo di un'informazione libera e indipendente. Mentre la piazza era illuminata da un'infinità di candele, alle 8 in punto moltissimi abitanti della capitale hanno spento le luci, aperto le finestre e acceso a tutto volume le loro radio sintonizzate su «Radio 101». Le manifestazioni di appoggio alla più ascoltata emittente di Zagabria erano incominciate già mercoledì, quando il Consiglio per le telecomunicazioni del Parlamento croato aveva deciso di chiudere la radio assegnando la concessione a un'altra emittente privata, «Radio Globus 1», che si è presentata al concorso pubblico per l'attribu- zione delle frequenze cittadine. In segno di protesta, i taxisti della città hanno suonato ininterrottamente i clacson; una folla di giovani si è radunata vicino alla sede della redazione di «Radio 101». Intanto, l'emittente trasmetteva in diretta le telefonate di cittadini amareggiati dall'annunciata chiusura della stazione, e in redazione arrivavano migliaia di telegrammi, fax e lettere di solidarietà. Dai leader dei partiti politici alle associazioni dei pensionati, dai campioni sportivi agli intellettuali di fama, dalle casalinghe ai negozianti, dagli studenti di tutte le facoltà ai veterani della guerra («Abbiamo combattuto nel '91 per l'indipendenza e la libertà della Croazia e siamo pronti a farlo anche ora», firmato i carristi delle «Tigri», l'unità speciale di punta dell'esercito): l'elenco di quanti hanno levato la voce a favore dell'emittente è lunghi^ simo, e i messaggi continua: ad arrivare in redazione accompagnati da regali di ogni genere, viveri, bevande, mazzi di fiori, assegni. Nata ai tempi del comunismo nell'ex Jugoslavia, «Radio 101» è stata una delle prime voci critiche contro il potere di allora, e poi all'avanguardia nella difesa della democrazia e dell'indipendenza. Dopo la nascita della Croazia ha continuato la sua battaglia per la libertà d'espressione, rimanendo una delle principali voci di contestazione contro l'attuale partito al potere, l'Hdz del presidente Franjo Tudjman. «Radio 101 non ha paura ma non vuole essere oggetto di giochi politici. Noi ci battiamo per il nostro destino e per il diritto di trasmettere, ovvero per la libertà dell'informazione in Croazia che è alla base di r-Tni democrazia. Non vogliaxi"^ itilizzare questa situazione politici, ma siamo sicuri .vrk conseguenze molto ne- gative sui risultati elettorali deU'Hdz» ha dichiarato ieri Zrinka Vrabec, la direttrice dell'emittente. Il primo schiaffo al governo croato è arrivato dal Dipartimento di Stato americano, che ha espresso la sua profonda preoccupazione per la perdita della più importante fonte d'informazione indipendente e d'opposizione nel Paese. «Que¬ sto caso avrà la priorità assoluta nei rapporti bilaterali con la Croazia», ha dichiarato un portavoce a Washington, annunciando che la questione sarebbe stata sollevata all'Osce e al Consiglio d'Europa. «Radio Globus 1» ha rinunciato ieri pomeriggio alla concessione ottenuta in favore di «Radio 101»; il Consiglio per le telecomunicazioni ha quindi fatto una mezza retromarcia, annunciando la decisione di indire un nuovo concorso per l'assegnazione delle frequenze. In serata a Dubrovnik hanno sparato a un giornalista di Globus, il settimanale politico di proprietà dell'omonima casa editrice la cui emittente ha ottenuto la concessione. Ingrìd Badurìna II presidente croato Franjo Tudjman A Zagabria hanno protestato in centomila a difesa della radio indipendente che le autorità vorrebbero far tacere Interviene anche il Dipartimento di Stato. In serata il governo annuncia: rivedremo la questione
Persone citate: Franjo Tudjman, Globus, Tudjman
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