«Vigilale sull'imparzialità Rai»

Il Polo è soddisfatto, contrasti nella maggioranza, imbarazzo a viale Mazzini Il Polo è soddisfatto, contrasti nella maggioranza, imbarazzo a viale Mazzini «Vigilale sulPimparrialhà Rai» Scalfaro scrive ai presidenti delle Camere ROMA. Oscar Luigi Scalfaro invita i presidenti di Camera e Senato ad intervenire affinché la tv di Stato sia effettivamente imparziale. E lo fa con una lettera indirizzata a Luciano Violante e a Nicola Mancino. La presa di posizione del capo dello Stato, anche se provoca un certo imbarazzo nelle file del cosiddetto partito Rai, non giunge inaspettata. Infatti, è stata preceduta, nei giorni scorsi, dalle polemiche sull'obiettività dell'ente radiotelevisivo pubblico, dagli interventi del Garante per l'Editoria Casavola, che ha richiamato il cda di viale Mazzini ad un maggiore equilibrio, dalla diffusione dei dati dell'osservatorio di Pavia dai quali si evincerebbe che la Rai è una sorta di «Tele-Ulivo», e dalla risoluzione della commissione di vigilanza che invita la tv di Stato ad un maggior pluralismo. Dunque, questo è il quadro in cui si è mosso Scalfaro. Il quale, essendo intervenuto due anni fa invocando la «par condicio» in polemica con Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, non poteva esimersi oggi dal compiere un passo analogo, tanto più che erano in molti a sollecitarlo. Ma l'iniziativa di Scalfaro va letta anche in un'altra chiave: nel momento di massimo scontro tra Polo e governo, il capo dello Stato cerca di rasserenare gli animi, di venire incontro, in un certo qual modo, alle opposizioni, onde evitare che il «muro contro muro» degeneri provocando la paralisi della vita parlamentare e il fallimento della Bicamerale. Ma che cosa scrive Scalfaro in questa lettera? Innanzitutto il capo dello Stato sottolinea l'esigenza che tutti i «soggetti politici» abbiano «pari opportunità di esprimersi». Quindi aggiunge che l'atto di nomina del cda di viale Mazzini, da parte dei presidenti delle due Camere, «riserva» loro «una potestà di persuasione» sul consiglio d'amministrazione Rai. Perciò l'inquilino del Colle giudica «decisamente auspicabile» un «intervento» di Mancino e Violante, sottolineando che Siciliano e gli altri vertici della tv di Stato devono tenere «nella debita considerazione gli mdirizzi» della commissione di vigilanza, come le «osservazioni» del garante. Un richiamo forte, quello di Scalfaro, che non può non far gioire il presidente della Commissione di vigilanza Rai Francesco Storace, il quale, nell'incontro dell'altra sera con il capo dello Stato, aveva sollevato proprio i problemi poi trattati nella lettera. E intanto il cda di viale Mazzini invita sia Casavola che Storace alla sua prossima riunione, il 28. Mentre Mancino e Violante, con una nota congiunta, intervengono proprio nella direzione indicata dall'inquilino del Colle. Ed è quasi superfluo far notare l'accoglienza positiva che il Polo riserva a questa lettera. «Finalmente - sottolinea Berlusconi - arriva un segnale che prende atto anche delle nostre posizioni». «Il senso dell'iniziativa di Scalfaro - osserva Gianfranco Fini - è la conferma del livello di faziosità a cui è giunto il servizio pubblico». «Valutiamo positivamente questa lettera - afferma Pierferdinando Casini - è il segno che la Rai non può più andare avanti così». Nella maggioranza, invece, vi sono reazioni contrastanti. Una parte del pds - quella che fa capo a D'Alema - plaude senza riserve al capo dello Stato. Del resto, il segretario della Quercia è considerato un avversario del partito Rai. Non solo, ogni volta che può, il leader pidiessino sottolinea: «Questo cda non l'ho nominato io». Una presa di distanza, su cui D'Alema insiste tanto più adesso che vuole arrivare a tutti i costi ad un'intesa con il Polo sulla Bicamerale. E infatti non è un caso che il «suo avversario» Fausto Bertinotti nemico della linea della trattativa con il centro destra - si dimostri tutt'altro che entusiasta di fronte all'appello di Scalfaro («I problemi - dice il segretario di Rifondazione - sono altri, come il conflitto d'interesse del capo dell'opposizione»). Nel partito Rai, invece, incombe l'imbarazzo. Infatti, Giuseppe Giulietti sottolinea che Mancino e Violante «non sono i tutori del cda di viale Mazzini», mentre Giovanna Melandri si dice preoccupata per «l'eccessiva enfasi sulla presunta faziosità della tv di Stato». Maria Teresa Meli IL MESSAGGIO A MANCINO E VIOLANTE A disianza di due anni esatti, mi vedo indotto a rappresentare nuovamente all'attenzione dei presidenti delle Camere alcuni problemi che riguardano le esigenze primarie dell'obiettività e del pluralismo effettivo della comunicazione radiotelevisiva affidata al servizio pubblico JIJ £ £ Ad indurmi ora a questo nuovo passo è stata la risonanza che hanno avuto i dati elaborati dall'osservatorio di Pavia, con riferimento ai programmi tv messi in onda dalla Rai in ottobre. Dati che formano il sostrato empirico dei rilievi formulati, negli ultimi tempi, soprattutto da diverse forze politiche, sia di opposizione che di maggioranza*}} £ C Mi rendo conio che in termini stretti di competenza, né io né loro disponiamo di specifici poteii in materia. Tuttavia la sostanziale rilevanza dei problemi in discussione non può essere risolta con l'affermazione arida della non competenza. A tale proposito ritengo che l'atto di nomina del Cda, seppure certamente non instaura alcun tipo di relazione funzionale tra i presidenti delle Camere e i componenti dello stesso consiglio, stabilisce comunque un rapporto che riserva alle signorie illustrissime una potestà di persuasione il cui esercizio può sicuramente produrre effetti positivi e benefici. Forte di questa mia convinzione, giudico auspicabile un loro intervento inteso a facilitare la comunicazione che sta alla base del rapporto, che deve essere continuo ed ininterrotto, tra la commissione parlamentare e gli organi direttivi della Rai e tra questi e il Garante per la radiodiffusione e l'editoria, rapporto che deve muoversi nel quadro dell'esigenza imprescindibile che siano tenuti nella debita considerazione gli indirizzi della stessa commissione cosi come le osservazioni del garante 55 Qui accanto il presidente della Camera Luciano Violante e, a sinistra il presidente del Senato Nicola Mancino presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

Luoghi citati: Pavia, Roma