E Panama dichiara guerra a Le Carré
E Panama dichiara guerra a Le Carré Nella nuova spy-story lo Stato centroamericano è definito «terra dell'osceno» E Panama dichiara guerra a Le Carré «Ci ha traditi, racconta solo intrighi e corruzione JA quando è uscito in Gran Bretagna The Tailor of Panama (Il Sarto di Panama), John Le Carré non è più tornato nella Repubbhca del Canale. Probabilmente è meglio che non ci torni per un pezzo. Due anni fa l'avevano ricevuto con la deferenza dei provinciali per un aristocratico made in England. Adesso ne parlano con la rabbia di chi si sente raggirato. Se lo rivedessero dalle loro parti, lo braccherebbero come una spia vecchio stile caduta in trappola. Certe frasi non si dimenticano. «Non c'è speranza per noi», sospira un sudaticcio personaggio del thriller. «Abbiamo avuto tutto ciò di cui Dio si è servito per creare il paradiso. Campi, spiagge, montagne, animali da non credere, terra fertile che basta piantarci un bastone per avere un albero da frutto, gente bella da impazzire. E noi che cosa facciamo? Imbrogliamo, complottiamo, mentiamo, rubiamo, ci affamiamo gli uni gli altri. Siamo così stupidi e corrotti e ciechi che mi chiedo perché la terra non ci inghiotta subito tutti quanti». Sua eccellenza Jorge Ritter, ex ministro ai tempi del generale Manuel Ortega e attuale direttore della commissione per la restituzione del Canale, è balzato sulla poltrona quando ha letto questa crudele lamentazione. Ma come si permette questo aspirante yanqui dal nome finto francese a cui ho fatto personalmente da cicerone di sbeffeggiare la Repubblica? D librone profumato di inchiostro pubblicato da Hodder and Stoughton e da Knopf è stato uno schiaffo. Mentre l'intreccio saltella fra truffatori, finti 007 e narcos, per non parlare della corposa presenza di un ridicolo presidente che ricorda tanto quello vero (Ernesto Perez Balladares), la satira è - come si dice - crudele, crudelissima. «Terra dell'osceno, terra del divario crescente tra ricchi e poveri, terra deU'arricchimento elevato a filosofia di vita». Ecco com'è quest'angolo di Centro America secondo l'ultima spy-story del padre di Smiley. Dato che i russi non vanno più di moda e che gli ei'*, pei dell'Est non se li fila più n suno, per il ruolo dei cat diventati più attraenti gli asiatici e i latinoamericani. E stavolta è toccato ai panamensi. «Questo romanzo susciterà sorrisi nervosi e vampate di rossore e provocherà parecchia indignazione», aveva profeticamente scritto il maggiore quotidiano locale, La Prensa. Infatti The Tailor of Panama assomiglia più a un reportage di denuncia sul degrado del mondo relegato oltre la frontiera dell'Occidente ricco che ai tradizionali «plot» con colpi di scena, pistolettate e signori in impermeabile. «Credo che Le Carré sia venuto qui da noi non per scoprire la vera Panama, ma quella immaginaria che voleva rappresentare, fatta solo di intrighi e corruzione», si è arrabbiato Ritter. E uno dei maggiorenti locali, Victoria Figge (della commissione governativa che indaga sul riciclaggio del denaro sporco) si è sfogata così: «Si è comportato come uno che voglia descrivere gli Usa basandosi unicamente sui crinùni di Al Capone». All'accusa di aver insultato una nazione, Le Carré ha fatto sapere al New Tork Times che si tratta di «insinuazioni ridicole» e - sornione - ha spiegato di ammirare soprattutto «l'amnesia controllata» dei suoi ex amici: «Molti di quelli che fanno parte della classe dirigente si sono riempiti le tasche ai tempi di Noriega, ma la generosità dei panamensi fa sì che nessuno s'indigni. Trovo ammirevole questo pragmatismo». Una giustificazione non si sa se malevola o ingenua e che rischia di avvelenare ancora di più la polemica su una trama che aveva già irritato lo stesso New York Times, secondo il quale le vicende del protagonista - l'ebreo inglese Harry Pendei costretto a improvvisarsi spione e poi pronto al tradimento per un po' di soldi (il sarto, appunto) - puzzano di antisemitismo. «Le immagini che uno scrittore diffonde su un Paese sono quelle che finiscono per diventare vere», si dispera a nome dei connazionali il senór Ritter. Ma non aveva rivelato qualcuno che la putrida Panama di Le Carré è la metafora della Gran Bretagna involgarita di fine millennio? Gabriele Beccaria John Le Carré
Luoghi citati: Centro America, Gran Bretagna, Panama, Usa
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