L'Antitrust attacca: benzina troppa cara di Agnese Vigna
Amato: liberalizzando e riducendo gli alti margini si potrebbe tagliare il prezzo del 15% Amato: liberalizzando e riducendo gli alti margini si potrebbe tagliare il prezzo del 15% L'Antitrust attacca: benzina troppa cara Sotto accusa le compagnie «poco concorrenziali» ROMA. Il prezzo della benzina potrebbe scendere del 10-15%, ma un mercato «non concorrenziale e distorto» non lo permette. E' questa la conclusione dell'Autorità garante per la Concorrenza e del Mercato nell'indagine avviata sui prezzi dei carburanti per autotrazione. E il presidente dell'Autorità Giuliano Amato punta il dito contro le strutture organizzative e le norme legislative». Tabelle alla mano, Amato ha precisato che in Italia esistono compagnie molto efficienti che hanno margini di guadagno di oltre 50 lire al litro ed altre invece con margini di poco più di 12 lire. Margini che però non sono, come dovrebbe essere in ogni sistema concorrenziale, «trasferiti al consumo». E in pratica i prezzi, nonostante la liberalizzazione scattata nel '94, restano omogenei perché siamo di fronte ad un mercato «ingessato». Per uscire da questa situazione Amato indica la necessità di «una completa liberalizzazione del mercato». Bisogna in primo luogo eliminare il regime delle concessioni ai distributori (sostituendolo con un regime di semplice autorizzazione) e ampliare l'attività commerciale dei distributori con il «non-oil» (vendita di prodotti non legati esclusivamente alle auto). Per quanto riguarda la struttura del mercato, invece, l'Authority ricorda la posizione dominante dell'Agip Petroli «non voluta dalla società, ma determinata da scelte strategiche del governo nel periodo di crisi petrolifera degli Anni 70») che ha conseguenze soprattutto nel settore logistico. La società del Gruppo Eni, infatti, è l'unica ad avere una rete di depositi ramificata su tutto il territorio nazionale. Fatto che ha generato un sistema di permute tra le compagnie che col tempo si è standardizzato, creando una situazione di prezzi uniformi. Tutto questo può essere risolto riducendo la presenza Agip nella logistica a favore delle imprese concorrenti o attraverso la creazione di una società comune tra tutte le compagnie per lo stoccaggio. Immediate le reazioni del mondo petrolifero, che ha accolto con freddezza le dichiarazioni di Amato: «I prezzi praticati dalla concor¬ renza tendono generalmente ad adeguarsi al riferimento costituito dall'azienda di Stato, perché ha una quota di mercato pari al 50%. Ci stupisce poi che, per quanto riguarda i costi di distribuzione, secondo l'Antitrust l'azienda meno efficiente abbia un costo due volte superiore a quella più efficiente». Le stesse fonti aggiungono poi che il processo di ristrutturazione della rete è sì necessario, ma che «gli iter burocratici sono lunghissimi». Per quanto riguarda la liberalizzazione attraverso l'abolizione del regime concessorio, si tratta di «una soluzione che porterebbe solo a un aumento dei punti vendita. Si tratta dunque di un obiettivo contrario a quello che invece si prefigge la razionalizzazione della rete». «Pieno accordo», invece, sull'ampliamento dell'attività commerciale, con la vendita di prodotti non-oil che genererebbe «effetti positivi sul prezzo dei carburanti, come è successo in Germania». Viene infine bocciata l'idea di Amato di creare una società comune nel settore della logistica: «Ci stupisce che, in un momento in cui si parla di privatizzare l'economia, di liberalizzare il mercato e di creare regole simili a quelle di un contesto internazionale, si parli di un'iniziativa che va nel senso opposto». Si allentano invece le tensioni sul fronte sindacale. Lo sciopero dei benzinai indetto per il 27 e 28 novembre, infatti, è stato sospeso. Lo ha deciso il coordinamento Faib-Figic/Anisa-Fegica a seguito della convocazione dei rappresentanti sindacali deciso dal sottosegretario all'Industria Umberto Carpi. Il sottosegretario, spiega una nota sindacale, si è impegnato a nome del governo per la rapida approvazione del dpr sulla ristrutturazione della rete che verrà inserito all'ordine del giorno della prossima riunione del Consiglio dei ministri. Agnese Vigna VENTANNI DI AUMENTI Il presidente dell'autorità Antitrust Giuliano Amato
Persone citate: Giuliano Amato, Umberto Carpi
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