Prodi sceglie di Ugo Bertone

Prodi sceglie Prodi sceglie Mario Carraro ai Lavori pubblici? MILANO. Romano Prodi si accinge a giocare il suo asso nella manica: al posto di Antonio Di Pietro come ministro dei Lavori Pubblici andrà Mario Carraro, leader di un'industria meccanica di successo (leader mondiale in alcuni componenti per trattori) presidente degli industriali del Veneto, alfiere prudente dello Stato federalista. Questa, almeno, è la speranza del presidente del Consiglio che dispone pure di una scelta di riserva, ovvero Paolo Baratta, economista con un passato da banchiere e ministro. Ma il candidato vero è lui, Mario Carraro (il più noto Franco, presidente dell'Impregno, è suo lontano parente) che in questi giorni si trova a New York. Quando tornerà, nella mattinata di venerdì, lui, padovano di Campodarsego, 67 anni, avrà sciolto la sua riserva. E se Mario Carraro dirà di sì, il Veneto della protesta approderà finalmente al governo. Basti, al proposito, citare alcune frasi del discorso tenuto da Carraro a Ca' Farsetti, sala del Consiglio comunale di Venezia, all'assemblea dei sindaci, presenti Bassolino, Bianco ma anche i mmistri Treu e Bassanini. E Carraro, davanti a loro, disse: «Non considero amici i ministri di Roma, con loro dobbiamo avere un confronto durissimo». E ancora: «Se aspettiamo che il governo di Roma ci dia il Federalismo, non lo avremo mai». Eppure, nonostante i toni aspri e schietti, del tutto impolitici, Mario Carraro rappresenta una carta preziosa per Prodi. Il leader degli industriali veneti è senz'altro un federalista moderato, contrario alla secessione e alla rivolta fiscale. La sua ultima uscita, pochi giorni fa, è stata di critica alla levata di scudi degli industriali di Treviso, Padova, Rovigo e Venezia che hanno tappezzato le vie di Roma e i giornali del Nord-Est di slogan anti-Finanziaria. «Idealmente - è stato il commento di Carraro - posso sottoscrivere questo documento, ma preferisco il dialogo con il governo. Anch'io riconosco che manca nella Fmanziaria un progetto vero, di risurrezione, che siamo ancora un Paese di serie B. Ma sbatter la porta non è la via giusta». Inoltre, la sua impresa veneta ha avuto un vero boom, ma Carraro ha anche investito a Sud, dando il via ad un impianto in Abruzzo. Con il suo innesto al governo, infine, Prodi potrebbe trovare un prezioso alleato per riannodare il- dialogo con la Confindustria. Ma Carraro non sarà un interlocutore facile. «Io non grido viva Maria Teresa ha detto a proposito della secessione - ma di sicuro non basta gridare viva Garibaldi!». Ugo Bertone