«Craxi? E' stato come un padre» di V. Tess.
«Craxi? E' stato come un padre» «Craxi? E' stato come un padre» Mach di Palmstein dai giudici «Per lui nutro stima e affetto» LA SPEZIA. «Il dossier? Beh!, alcune cose sono carta straccia ma dentro c'è almeno una notizia criminis che nessuno ha mai voluto tirar fuori». Ferdinando Mach di Palmstein sorride. Per un'ora e mezzo, ha risposto alle domande del pm Cardino. Lui, chiarisce subito, si è esibito nella parte dell'indagato di reato connesso. «Stavolta ho deciso di rispondere, ma non entro nel merito dell'interrogatorio». La curiosità del pm era sollecitata da certi coni d'ombra nel filone d'inchiesta sul traffico d'armi e da alcuni interrogativi sulla holding «Mealli e derivati». Signor Mach di Palmstein, ha mai fatto il mercante di morte? «No, non ho mai fatto traffico di armi». Eppoi c'era quel dossier trovato al finanziere quando l'hanno arrestato, a Parigi, in casa dell'attrice Domiziana Giordano, con indiscrezioni su Antonio Di Pietro. In tutto, 95 pagine e una nota avvertiva che avrebbero dovuto essercene altre 20 di allegati. Ma nessuno sa dove siano finite né se realmente esistano. Tutto il dossier, per un certo periodo, era sparito. «Ma era stato allegato al procedimento "contro Domiziana Giordano più altre", per favoreggiamento noi miei confronti». No, non ha mai conosciuto Di Pie- tro: «Non ho mai capito perché ha deciso di non interrogarmi. L'aspettavo, in cella a Parigi, e invece sono venuti il giudice Paraggio e D'Agostino». Neppure Pacini Battaglia ha mai conosciuto. E Bettino Craxi? «E' stato come un padre. Ho perso i genitori e gli voglio bene come a un papà». E ancora: «Craxi l'ho conosciuto quando avevo vent'anni e frequentavo la Bocconi. Conobbi Claudio Martelli e rimasi affascinato da uno splendido discorso che riproponeva le idee del socialismo liberale: erano gli anni in cui il movimento studentesco guidato da Cusani ci metteva sotto. Fu così che entrai in politica». Ma lei, con Craxi, ha ancora rapporti? «L'ho sentito per l'ultima volta ad agosto. Nei suoi confronti ho un rapporto di stima e affetto». Sarebbe a dire? «Che da lui ho imparato tante belle cose, ma non quelle brutte, come si potrebbe insinuare». Ecco, la storia di Mach forse finisce qui o forse no. Quando lo arrestarono a Parigi capì subito che quel dossier su Di Pietro sarebbe diventato una specie di condanna, per lui. E si preparò a rispondere. Ma Di Pietro non lo andò ad interrogare. «Eppure lo aspettavo...». [v. tess.]
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