L'Eurotax soddisfa solo il sindacato

Le imprese: stanno tagliando le spese solo con imposte e senza provvedimenti strutturali Le imprese: stanno tagliando le spese solo con imposte e senza provvedimenti strutturali l/Eurotox soddisfa solo il sindacato Confindustria e commercianti bocciano il governo ROMA, La Confindustria stronca l'Eurotassa e lancia un duro attacco al governo coinvolgendo anche i sindacati. E sul fronte della contestazione si schierano commercianti, esercenti e agricoltori, mentre più cauti sembrano gli artigiani. I sindacati confederali, invece, protagonisti della «maratona» serale a Palazzo Chigi, esprimono un giudizio positivo. Perché hanno limitato al massimo i danni per i lavoratori dipendenti e i pensionati, incassando inoltre l'impegno del governo sul contratto dei metalmeccanici e sull'attuazione in tempi ravvicinati di «tutte» le norme sul patto per il lavoro. Anche quelle sulla flessibilità osteggiate da Bertinotti. In questo panorama dalle tinte fortemente contrastate spicca la dura presa di posizione degli imprenditori. La Confindustria motiva il suo giudizio negativo sull'Eurotassa: «Serve a riequilibrare i conti fuori controllo», voluta da chi si è opposto, ossia i sindacati, a «provvedimenti strutturali di riduzione della spesa», ovvero alla revisione della «pseudo-riforma previdenziale, all'abolizione delle pensioni d'anzianità che sopravvivono solo in Italia e a interventi più drastici nel pubblico impiego». Insom- ma, «sotto la pressione del sindacato», il governo è duramente criticato per aver introdotto «una nuova e più accentuata progressività dell'Irpef», malgrado le assicurazioni del ministro delle Finanze Visco, e per aver deciso la tassazione anticipata delle liquidazioni. Come se questo non bastasse, Alessandro Riello, membro della giunta di viale dell'Astronomia rincara la dose e dice che la nuova imposta è una «razzista ed improvvida a dimostrazione che nel nostro Paese non esiste cultura fiscale in quanto non è orientata agli investimenti». «Il governo aveva assicurato che la tassa non avrebbe riguardato le imprese - sostiene ancora Confindustria . Invece è molto grave che, approfittando di un emendamento dell'opposizione alla Camera, invece di prevederne l'abolizione in Senato l'abbia incorporata nei nuovi provvedimenti fiscali». Insomma, con il danno anche la beffa. Da tutto questo deriva per gli industriali la necessità di «aprire subito il confronto per la revisione dello Stato sociale» perché il risanamento si può ottenere solo «con il contenimento della spesa pubblica, come sta av¬ venendo negli altri Paesi europei, e non con continui aumenti di imposte e contributi». Sempre sul fronte dei critici, Bilie per la Confcommercio esprime dubbi di incostituzionalità sulla misura che discrimina gli autonomi rispetto ai lavoratori dipendenti. E poi denuncia anche il prelievo anticipato sulle liquidazioni che «toglie liquidità» alle piccole imprese, mentre i consumi vengono ancora compressi, malgrado tutte le assicurazioni di Prodi. Anche gli esercenti ritengono «immotivata la discriminazione» fra autonomi e dipendenti e accusa il sindacato di «ricatto al governo». Gli artigiani, poi, sono «contrari a qualsiasi sperequazione» e dirigenti e quadri si aspettano «un'autentica legnata». Infine, Confagricoltura critica l'Eurotassa per «l'aggravio dei costi» che comporta alla categoria. Restano, in difesa del risultato ottenuto con il governo, solo Cgil, Cisl e Uil. «L'Eurotassa è il frutto delle iniziative sindacali», afferma D'Antoni, che hanno spostato la bilancia del prelievo. Solo 2800 miliardi, specifica Larizza, su 5500 finiscono sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati, mentre la proporzione dell'Irpef è sul 70 per cento. Ma sugli altri temi in ballo, D'Antoni invita il sindacato a non abbassare la guardia, a esercitare «vigilanza, perché non c'è da fidarsi solo degli impegni» del governo per l'attuazione del patto per il lavoro e i contratti. E Cofferati annuncia che i «contratti d'area» nei bacini di crisi saranno introdotti nel collegato della Finanziaria, mentre i provvedimenti sul mercato del lavoro verranno inclusi in un disegno di legge. Ma se non sarà approvato in fretta, il governo lo trasformerà in decreto legge a fine gennaio per renderlo operativo, [p. pat.] GETTITO PREVISTO: 11.500 MILIARDI DI CUI: ■ w 5.500 MILIARDI CON UN'ADDIZIONALE IRPEF 3.500 MILIARDI A CARICO DELLE IMPRESE, CON UN ANTICIPO DELLA TASSAZIONE DELLE LIQUIDAZIONI 2.500 MILIARDI ATTRAVERSO IL RECUPERO DI IMPOSTE DICHIARATE E NON PAGATE % LE ALIQUOTE PER TUTTI I REDDITI DA 0 A 7,2 MILIONI DA 7,2 A 20 MILIONI DA 20 A 50 MILIONI DA 50 A 100 MILIONI OLTRE 100 MILIONI 0 1% 1,5% 2,5% 3,5% DETRAZIONI 173.000 LIRE PER LAVORO DIPENDENTE E PENSIONE 28.000 LIRE PER LAVORO AUTONOMO 40.000 LIRE PER FAMILIARI A CARICO. COME SI PAGA L'ADDIZIONALE SARA VERSATA NEL 1997 CON UNA RITENUTA ALLA FONTE PER I DIPENDENTI. PER GLI ALTRI REDDITI È PREVISTO IL PAGAMENTO CON L'ANTICIPO E IL SALDO, CIOÈ A MAGGIO E NOVEMBRE. IL RIMBORSO A PARTIRE DAL 1999 CON DUE OPZIONI. LA PRIMA PREVEDE UN CREDITO DI IMPOSTA PARI AL 60% DI QUANTO VERSATO ED UNA RESTITUZIONE IN DUETRE ANNI. LA SECONDA PREVEDE L'ASSEGNAZIONE DI DIRITTI DI PRELAZIONE SU AZIONI DI SOCIETÀ DA PRIVATIZZARE O DI FONDI IMMOBILIARI PUBBLICI. L'IDENTIKIT DELLA EUROTAX IMPONIBILE IRPEF 20.000.000 30.000.000 50.000.000 60.000.000 80.000.000 100.000.000 LAVORATORE DIPENDENTE 105.000 405.000 655.000 1.155.0ÒO 1.655.000 LAVORATORE DIPENDENTE CON UN FAMILIARE A CARICO 65.000 365.000 615.000 1.1*5.000 1.615.000 LAVORATORE AUTONOMO 100.000 250.000 550.000 800.000 1.300.000 1.800.000 LAVORATORE AUTONOMO CON UN FAMILIARE A CARICO 60.000 210.000 510.000 760.000 1.260.000: 1.760.000 QUANTO SI PAGA PER L'EUROPA NOTA: UN LAVORATORE DIPENDENTE CON UN IMPONIBILE DI 20 MILIONI PAGA UN'IMPOSTA PARI A ZERO PER EFFETTO DELLE DETRAZIONI

Persone citate: Alessandro Riello, Bertinotti, Cofferati, D'antoni, Larizza, Novembre, Prodi, Visco

Luoghi citati: Europa, Italia, Roma