RAGAZZI SCEGLIETE LA VITA di Giuseppe Culicchia

RAGAZZI SCEGLIETE LA VITA RAGAZZI SCEGLIETE LA VITA SCEGLIETE la vita. Scegliete un lavoro. Scegliete la carriera. Scegliete la famiglia. Scegliete un maxi televisore del cazzo. Scegliete lavatrici, macchine, lettori ed e apriscatole elettrici... Scegliete di sedervi sul divano spazzolandovi il cervello e lo spirito con i quiz mentre vi ingozzate di schifezze da mangiare. Alla fine scegliete di marcire, di tirare le cuoia in uno squallido ospizio, ridotti a motivo di imbarazzo per gli stronzetti viziati ed egoisti che avete figliato per rimpiazzarvi. Scegliete il futuro. Scegliete la vita». Così si apre Trainspotting, parola magica di questa stagione, dopo che - a luci ancora accese - i ragazzi presenti in sala hanno cantato in coro il jingle della nuova pubblicità Diesel. Trainspotting nelle classifiche dei libri più letti. Trainspotting nelle classifiche dei film più visti. Trainspotting nelle classifiche dei dischi più ascoltati. Trainspotting come evento multimediale (finalmente eccone uno vero, di solito se ne sente solo parlare) che, da prodotto locale, generazionale, subculturale, diventa un successo commerciale prima in Inghilterra, poi negli Stati Uniti, quindi in Europa, nel suo packaging bianco-argentoarancione, trasposizione quasi warholiana degli involucri delle lampadine Osram. Eppure Trainspotting, pubblicato come r manzo in Gran Bretagna nel 1993, esploso in questi anni come fenomeno di costume dopo il passa-parola dei ragazzi all'interno del circuito dei locali notturni o dei rave, è soltanto apparentemente un prodotto scozzese, giovanile, legato alla sottocultura degli stupefacenti di ogni ordine e grado (la sola peraltro - insieme a quella della televisione - capace di porsi come minimo comun denominatore delle nuove generazioni). In realtà Trainspotting fotografa la deriva di un'intera società senza futuro, vista attraverso lo sguardo allucinato dei consumatori di eroina che vagano per i sobborghi di Edimburgo, certo: ma le loro famiglie distrutte o inesistenti, la loro mancanza di prospettive di lavoro e - nel caso in cui questo si materializzi - l'assenza di una qualsiasi etica tra i «normali», gli «integrati» (quando il protagonista si «sistema» in un'agenzia immobiliare a Londra, la città delle opportunità rispetto al Sud del mondo cui in fin dei conti appartiene la Scozia, si ritrova a dover intrappolare coppie di sposini in orrendi appartamenti dai prezzi esorbitanti), accomunano tutto l'Occidente. Ciò nonostante, guardando Trainspotting il pubblico ride: e nel riuscire a raccontarci un simile disastro con tanta leggerezza, senza ipocrisie verbali ed evitando di fornire al lettore/spettatore una morale preconfezionata, sta probabilmente la chiave di questa sua rapida mutazione da romanzo a fenomeno pop. Giuseppe Culicchia

Persone citate: Ragazzi

Luoghi citati: Edimburgo, Europa, Gran Bretagna, Inghilterra, Londra, Scozia, Stati Uniti