E la fame sarà la malattia più pericolosa
E la fame sarà LA LETTERA DI O.d.B. E la fame sarà la malattia più pericolosa GENTILE Signor Orsi, trascrivo quello che lei mi comunica: «Esistono nella nostra città homeless stranieri tossicodipendenti senza permesso di soggiorno. Avete idea di cosa si racchiude in queste ultime sei parole? Siamo i primi a dire, personalmente con qualche dubbio, che l'unica via d'uscita dalla droga è la comunità. Bene. Ma, quando arriva una richiesta chiara, forte e motivata di chi vuol fare questo passo, emerge una serie di problemi. Nel caso in cui si trovi la struttura per effettuare l'accoglienza, ecco il fantasma del permesso di soggiorno che ostacola la terapia metadonica, unica terapia farmacologica tradizionale contro i sintomi di astinenza da oppiacei. Questa è la nostra città solidale, avanzata con lìn numero di volontari sproporzionato. E la famla mapiù per me sarà lattia icolosa «I ragazzi magrebini tossicodipendenti senzafissadimora, oltre a essere emarginati per il fatto di essere magrebini tossicodipendenti e homeless, sono estromessi anche dalla comunità musulmana, severissima in questi casi. In città già esistono strutture che accolgono persone senza permesso di soggiorno, ma sono davvero poche e quelle poche sono impotenti davanti ai sintomi della carenza da eroina di queste persone. Chi mi risponde? Non vorrei sentire risposte del tipo "rimpatriamoli" o "arrestiamoli". Vorrei sentire l'opinione di un medico che abbia il coraggio di esporsi o di adoperarsi al livello che vuole, ma che possa far qualcosa per smuovere questa situazione di sofferenza e di abbandono a cui non si può essere indifferenti...». Gentile Signor Orsi, pubblico il suo appello, augurandomi che qualcuno sia in grado di raccoglierlo, sebbene sappia che la miseria va aumentando e altri poveri che, sino a ora erano riusciti a campare in qualche modo, si presentano alla triste ribalta delle città invivibili. E' spaventoso pensare che in un futuro non lontano la malattia più pericolosa sarà la semplice e brutale mancanza di cibo: la fame. Oreste del Buono Gentile Signor Del Buono, vorrei parlare della nostra città, città con grande espressione di volontariato in percentuale al numero di abitanti. Potrebbe essere una bella cosa se poi le cose andassero bene, purtroppo non vanno bene. Una serie interminabile di strutture che lavorano con tutti i disagi presenti sul territorio, battezzate dalle più alte cariche del governo attuale e di quelli passati, una vera città solidale con i più deboli. Già si sente l'acido che ormai da tempo sto inghiottendo. Vi parlerò di qualcuno che nessuno vede e, se è visto, non è guardato... Alessandro Orsi, Torino Volontario Unità di Strada Gruppo Abele
Persone citate: Alessandro Orsi, Del Buono, Gentile Signor Orsi, Oreste Del Buono, Orsi, Strada Gruppo Abele
Luoghi citati: Torino
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