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Bartoletti Bartoletti «Dio sa quanto ho sofferto» ROMA. Critiche da tutti. Dall'Osservatore Romano, e pure dal comitato di redazione della Tgs, che ha diffuso una nota in cui si dice: «Se può sembrare addirittura inutile l'ennesimo invito alle dimissioni del direttore Marino Bartoletti, vista l'insensibilità dimostrata in passato dall'interessato», assume «toni pressanti alla luce degli ultimi avvenimenti la richiesta di provvedimenti da parte dell'azienda». Direttore, cosa risponde a queste critiche? «Rispondo che Dio solo sa quanto sono addolorato, e quanto ho sofferto in quelle ore. Io sono cattolico, seppure da poco tempo, e sono anche padre di una ragazza che più o meno ha gli anni di De Chiara. Posso assicurare che la persona più addolorata sono proprio io, sotto tutti i punti di vista. Qui non si è trattato di cinismo, ma del soffertissimo dovere professionale di documentare ciò che accadeva». Non crede che forse si poteva agire diversamente? «Il non mandare in onda il match, o sfumarlo, o interromperlo del tutto, sarebbe stato un'ulteriore drammatizzazione di quello che stava succedendo. Io non mi sento un mostro, né un cinico. Un anno e mezzo fa io interruppi una trasmissione perché un ragazzo era stato accoltellato a Genova. Io sono la stessa persona di allora, non sono cambiato. Ma in quella occasione mi trovai di fronte ad una morte ufficiale, l'altra notte invece non si aveva la percezione esatta di quanto stava accadendo. Ne è prova il fatto che Ja mattina dopo c'è stato addirittura un comunicato dell'ospedale che parlava di un miglioramento del ferito». Voi avete tentato di mandare in onda durante la differita una scritta in sovrimpressione che spiegasse quanto stava succedendo in ospedale, ma non ci siete riusciti... «Provo una frustrazione professionale per non aver potuto fare tutto quello che la mia sensibilità giornalistica e umana avrebbero voluto. La mattina dopo però la mamma di De Chiara ha ringraziato il nostro telecronista per aver mandato in onda l'incontro. Gli ha detto "E' quello che avrebbe voluto Fabrizio"», [bru. gio.]