«E' un problema istituzionale» di Maria Grazia Bruzzone

Nuove polemiche della destra contro Rai3 «Adesso è diventata Tele Avana» Accuse anche a Raffaella Carrà «A Carramba hanno elogiato Fidel Castro» «V un problema istituzionale» Storace, presidente della Vigilanza «Par condicio: Scalfaro intervenga» ROMA. Un «commissario» alla Rai, chiede il Polo. Una Rai in balia di un'«assoluta impar-condicio», tuona Paolo Romani, responsabile informazione di Forza Italia. Una Rai che è ormai «senza governo, senza controlli interni, senza indirizzo e senza prudenza», la descrive l'azzurro Marco Taradash, ex presidente della Vigilanza. L'ultima goccia che fa traboccare il vaso e manda in bestia il Polo è l'intervista di Mara Venier al ministro degli Affari Sociali Livia Turco, attorniata da stuoli di bambini, nel giorno in cui un milione di elettori vanno alle urne per eleggere 120 sindaci. Dopo la polemica sulla diretta della manifestazione antitasse al Tg3, dopo i dati dell'Osservatorio di Pavia che denunciano il maggior spazio accordato all'Ulivo rispetto al Polo dalla Rai di Enzo Siciliano e la denuncia del nuovo Garante per l'editoria Francesco Casavola, dopo la «santificazione di Fidel Castro» da parte dei tg ulivisti (secondo il senatore Grillo, di F.I.), ecco la bionda mamma degli italiani che in una domenica elettorale chiacchiera in diretta con un ministro della Repubblica, in barba alla legge. E, come se niente fosse, spiega: «Me l'ha chiesto l'azienda per la giornata internazionale del bambino». «Un messaggio promozionale», lo definisce il senatore di An Riccardo De Corato. Che spiega: «Come era facilmente prevedibile, l'intervista al ministro Turco si è trasformata in un'esaltazione della legge finanziaria, e con la scusa della giornata deU'Unicef i telespettatori hanno potuto ascoltare il panegirico del sindaco di Napoli». E persino un moderato come il ccd Marco Follini sbotta: «L'intervista di Mara Venier viola in una volta tre principi: il principio del silenzio elettorale, quello della parità di condizioni fra i diversi schieramenti politici e il principio della separazione tra informazione e spettacolo: così non si può andare avanti». Follini martedì chiederà un pronunciamento della vigilanza. Ma Francesco Storace, che della Vigilanza è il presidente, è ben oltre. Malgrado la domenica, ha già visto Casavola. E annuncia di accingersi a chiedere un colloquio al presidente Scalfaro, il «padre» della par condicio. «Nonostante i guai già provocati, nonostante il richiamo del Garante, la Rai continua a calpestare le regole e a violare le leggi», spiega Storace. «A questo punto, quello della Rai è un problema istituzionale sul quale andran¬ no assunte adeguate iniziative». Il commissario come pre condizione per la Bicamerale? A Storace un commissario pare «improprio»: «Ma certo, le regole di elezione del eda vanno cambiate in fretta. Magari con un emendamento nella conversione in legge del decreto Salva-Rai, che scade il 20 dicembre: mica si possono dare 600 miliardi a una Rai così sbilanciata». Al verde Mauro Paissan, vicepresidente della Vigilanza, quella del Salva Rai pare però «un'arma spuntata. Fra l'altro - spiega - la stessa Moratti ha detto che di quei soldi la Rai ormai può fare a meno». E tuttavia lo stesso «ulivista» Paissan è critico sull'intervista di Venier «che viola in pieno la legge», e sulla stessa informazione Rai «sbilanciata nel rapporto fra Ulivo e Polo, ma anche nel modo di trattare sia Ulivo che Polo», spiega, alludendo allo spazio di pds e Fi rispetto ai gruppi minori. L'idea del commissario entusiasma Taradash, da sempre fautore della privatizzazione del servizio pubblico, e favorevole, mesi fa, all'amministratore unico proposto dal Pds: «Mi sembra buona. Solo se la Rai viene liberata c'è la possibilità di ricostruire una società più liberale attraverso nuove regole». Più tiepido Follini. I Ma la proposta di un commissario o amministratore è davvero fattibile? Per il presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni del Senato Claudio Petruccioli, bisogna distinguere: «Un commissario sarebbe un liquidatore, e potrebbe subentrare a un eda in carica solo se la Rai dovesse fallire e portare i libri in tribunale. Se invece si intende un amministratore unico, è esattamente la proposta del Pds, che il Polo bocciò lo scorso luglio, insieme a Rifondazione. Se oggi cambia parere, tanto meglio». Poi spiega: «Nuove regole sulla Rai però, piuttosto che nel decreto Salva-Rai, che i popolari stanno facendo passare, hanno una sede propria nel disegno di legge Maccanico sul riassetto di tv e telecomunicazioni. Anzi - aggiunge il senatore del pds, proprio la trasformazione della Rai in Spa, prevista dalla legge, prevede nuove fonne di gestione». Il confronto Ulivo-Polo sulla legge sta marciando spedito. Martedì è previsto un incontro pei" «fare il punto». «Se c'è un accordo, tutto si può fare, e anche alla svelta», conclude Petruccioli. Maria Grazia Bruzzone

Luoghi citati: Napoli, Pavia, Roma