«Le camicie verdi contro i clandestini» di Fulvio Milone

La Lega all'attacco dopo l'alt di Masone alle espulsioni: lo Stato crea disordine La Lega all'attacco dopo l'alt di Masone alle espulsioni: lo Stato crea disordine «Le camicie verdi contro i clandestini» Napolitano: quella circolare era un atto dovuto NAPOLI. Il ministro dell'Interno non ci sta a vestire i panni dell'imputato. Il coordinatore di An Maurizio Gasparri preannuncia «una durissima battaglia del Polo» sul casoimmigrazione? La Lega avverte che se lo Stato non espellerà gli immigrati clandestini ci penserà la Guardia Nazionale Padana con le sue camicie verdi a «garantire ordine e sicurezza sociale»? Lui, Giorgio Napolitano, non si fa impressionare più di tanto dal fragore delle cannonate sparate da un'opposizione sempre più infuriata. Non ci sta e tira diritto per la sua strada. Dice innanzitutto che sulla questione-immigrati «è in gioco la serietà dello Stato», quindi insiste sulla validità della circolare con cui il capo della polizia Masone ha sospeso le espulsioni degli immigrati che non hanno fatto in tempo a mettersi in regola con la legge. E aggiunge: «Dovremo procedere come per tutti i decreti non convertiti: Occorre una legge che salvi gli effetti prodotti dai provvedimenti decaduti». Sarebbe a dire? «Nel nostro caso - spiega Napolitano - abbiamo 255 mila immigrati che hanno presentato la domanda di regolarizzazione: 205 mila richieste sono state accolte, mentre le altre devono essere ancora esaminate». Ed è proprio sulla sorte di tutti questi immigrati che lo Stato, come dice Napolitano, si sta giocando la faccia: «Sarebbe veramente assurdo, gravissimo e intollerabile, oltre che immorale, se quelle persone venissero cacciate dal Paese. Questo, naturalmente, non significa che sono bloccate le espulsioni di tutti gli immigrati clandestini: la sospensione vale solo per quei 255 mila». Il ministro spiega che la circolare tanto criticata dal Polo, in particolare da An, «si à resa necessaria per effetto di una sentenza della Corte Costituzionale: il decreto Dini ormai non può più essere reiterato, come impone l'articolo 77 della Costituzione». A questo punto, aggiunge Giorgio Napolitano, «bisogna fare in modo che coloro i quali hanno creduto nello Stato italiano autodenunciandosi non siano esposti a conseguenze penali in seguito alla decadenza del decreto». Come? Con la circolare del capo della polizia, in attesa che il Parlamento approvi la legge. Le dichiarazioni del ministro dell'Interno hanno mandato l'opposizione su tutte le furie. A nome di An, Maurizio Gasparri, che parla di gravissimo attentato alla Costituzione, la butta sul sarcastico: «Dopo la circolare di Napolitano a favore dei clandestini, attendo un'analoga iniziativa del ministro della famiglia Turco che autorizzi i pedofili a stuprare i bambini e un'altra del ministro della Giustizia che consenta ai rapinatori di svaligiare le banche». E' inviperita anche la Lega, che minaccia di far scendere in piazza le camicie verdi per mettere ordine. Perentorio, il «Governo della Padania» invita «tutti i prefetti che occupano le regioni padane a espellere entro 48 ore gli extracomunitari irregolari». Altrimenti? Ci penserà la «Guardia nazionale che, in caso di inerzia delle autorità competenti, provvedere a garantire l'ordine e la sicurezza sociale anche contro 10 stesso Stato italiano che crea disordine e illegalità. Quella circolare è un insulto al buonsenso dei cittadini padani, e nei prossimi giorni il governo italiano sarà denunciato davanti al Parlamento europeo». Risponde a muso duro il ministro dell'Interno: «Siamo rimasti freddi in occasione della marcia organizzata dalla Lega 11 15 settembre e rimaniamo altrettanto freddi oggi. Non c'è solo la Guardia nazionale, ci sono anche le forze di polizia. Voglio solo ricordare che dall'inizio del '96 sono state fermate alle frontiere italiane oltre 44 mila persone che volevano entrare clandestinamente nel Paese. Per quanto riguarda la circolare, ripeto che lo Stato non può venir meno ai suoi impegni nei confronti di cittadini stranieri in attesa di regolarizzare le loro posizioni». Fulvio Milone Il ministro dell'Interno: sarebbe immorale che quelle persone venissero cacciate «Speculazione che respingo, alla Guardia nazionale penseranno le forze di polizia» Il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano. Sotto un giovane immigrato. Sono 250 mila gli immigrati che hanno presentato domanda di regolarizzazione

Luoghi citati: Masone, Napoli