Portiere sconfitto dal male di Claudio Giacchino

Portiere sconfitto dal male Portiere sconfitto dal male Morto Giuliani, vinse lo scudetto col Napoli BOLOGNA. E' morto Giuliano Giuliani, il portiere che nel 1990 vinse lo scudetto con il Napoli. Aveva compiuto due mesi fa 38 anni e da tempo era malato, tumore ai polmoni. Giuliani è spirato nel reparto malattie infettive dell'ospedale S. Orsola di Bologna. Vi era stato ricoverato trentasei ore prima quando s'era presentato per il vaccino antinfluenzale: era estremamente debole e l'avevano trattenuto. Il decesso, che voci non confermate dai medici imputano all'Aids, è giunto fulmineo. Eroe degli stadi, addirittura campione d'Italia e conquistatore di una Coppa Uefa con il Napoli, Giuliani era un carattere solitario, tormentato: nato a Roma, presto orfano, fu allevato ad Arezzo da uno zio, e proprio nelle giovanili della squadra toscana cominciò a parare. Le porte del grande football gli si spalancarono a Como dove, appena ventiduenne, esordì in serie A. Cinque stagioni in riva al Lario, poi il salto di carriera nel Verona di Bagnoli fresco vincitore del campionato. Tre anni in Veneto ed ecco il culmine della parabola: il Napoli di Diego Maradona. Due stagioni di vittorie e di guadagni faraonici, ma alla fine Giuliani, che è stato anche titolare dell'Olimpica guidata da Zoff, si ritrova in B, all'Udinese. Il declassamento è figlio del cattivo rapporto che il portiere ha con Maradona; il superasso è il padrone della squadra (e anche della città), i compagni che non gli vanno a genio debbono essere subito epurati e così, malgrado l'ottimo rendimento, Giuliani si sente dire che non serve più e in un baleno si ritrova esiliato ben lontano dalla grande ribalta. Dunque, a 32 anni, questo giocatore introverso, afflitto da un matrimonio sbagliato con un'indossatrice innamorata delle apparizioni televisive, ha vissuto ormai il meglio del pallone. A Udine para sempre bene e pur litigando con l'allenatore Fedele riesce a risalire in A al termine del campionato '91-'92. Ma, una sola volta calcherà il riconquistato grande palcoscenico: si rompe i legamenti del ginocchio nella prima partita di campionato, contro l'Inter, è l'inizio della fine della carriera. Otto mesi più tardi, nel giugno '93, l'arresto per una storia di cocaina gli schiude la vita dell'ex calciatore. In carcere Giuliani ci resta poche ore, dopo l'interrogatorio è liberato e verrà poi prosciolto dall'accusa di aver spacciato droga: la coca, sì, l'aveva presa ma non ci lucrava sopra vendendola ad altri, la teneva solo per uso personale. Fuori dallo sport, divorziato dalla moglie con la quale comunque era rimasto in buoni rapporti, per poter star vicino alla bimba nata durante il periodo napoletano l'ex eroe della domenica s'era trasferito a Bologna. Aveva fatto della passione per la moda un lavoro, disegnava maglie e guanti dei portieri (era stato il primo, a Verona, a indossare le coloratissime divise). Aveva riaggiustato la vita sentimentale mettendosi con una studentessa bolognese ma ultimamente anche questa relazione era finita e Giuliani, già malato, viveva solo. E solo è morto. Come in fin dei conti è sempre vissuto, sperimentando la solitudine in mezzo ai dorati clamori del pallone che rotola. Claudio Giacchino Dietro il decesso ci sarebbe l'ombra dell'Aids Una difficile carriera Mk •MQm/ Giuliano Giuliani aveva 38 anni