I fantasmi ingombranti della politica dell'Aldilà di Filippo Ceccarelli
I fantasmi ingombranti delia politica dell'Aldilà I fantasmi ingombranti delia politica dell'Aldilà una volta in politica l'interpretazione della letteratura antropologica, dopo un po' accade che l'organismo collettivo - minacciato - abbia bisogno di una brusca innovazione (la «svolta», 1989). La sacra edicola di Berlinguer, a questo punto, viene contesa tra innovatori e conservatori senza risparmio di colpi. Il leader scomparso, si rinfacciano gli uni con gli altri, «non è merce da bancarella congressuale». In realtà, nel conflitto tra Sì e No entrano perfino i luoghi «berlingueria- ni» (la sezione di Ponte Milvio), i collaboratori più stretti (Tonino Tato) e ancora i parenti. Ragionevolmente, si può dire che il processo di appropriazione dell'antenato si acutizza al momento della scissione (1991) tra pds e comunisti di Rifondazia. Ognuno, alla fine, è convinto di aver Berlinguer con sé, come testimone e magari garante di un ordine rituale che tuttavia, come dimostra proprio lo scisma, non c'è più. Ma non per questo il «morto che vive» perde il suo potere. Nel caso specifico, semmai, l'impressione è che Berlinguer si sdoppia, talvolta assumendo le sembianze del revenant. Come tale, specie nei momenti di svolta, seguita in qualche mo- do a legittimare l'identità del partito, gli permette di pensarsi antico rimanendo nella Storia (pds). O al contrario gli assicura un'origine pura - tradita contro un presente privo di valori (Rifondazione). Naturalmente, anche senza soffermarsi sull'utilizzo, volta per volta, di concetti berlingueriani come «austerità», «diversità» o «compromesso storico», l'antenato funge anche da pretesto. Non sembri un caso che nel 1994, sia D'Alema che Veltroni, e cioè i due candidati alla successione di Occhetto, pubblichino in contemporanea due libri su Berlinguer. Il fatto che ora, chi più chi meno, ne prendano le distanze conferma semmai le strane relazioni della politica con l'aldilà. Se i vivi, infatti, hanno bisogno dei morti, anche i morti dipendono dai vivi, rischiando sempre di trasformarsi da salvatori in fantasmi ingombranti. Filippo Ceccarelli Quando «Tango» fece satira sul «Migliore» e anche Natta si arrabbiò
Persone citate: Berlinguer, D'alema, Natta, Occhetto, Ponte Milvio, Veltroni
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- Diktat alle società sul limite di spesa
- Dopo il discorso di Mussolini
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Minghi fuga per la vittoria?
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Radio e tv, II governo vara la riforma Gasparri
- L'ottavo congresso nazionale degli Edili
- Intervista con Gianna Nannini a Radio Montecarlo
- Il Consiglio di gabinetto abbandonato dai comunisti
- "Varsavia deve arrendersi"
- La Germania inserita nel fronte occidentale
- Rubatto presidente del Torino
- Dopo il discorso di Mussolini
- Diktat alle società sul limite di spesa
- Due discorsi di Farinacci a Chieti
- Ordinazioni e liquidazioni per l'Aeronautica
- Minghi fuga per la vittoria?
- La Corte Costituzionale decide se può esistere una tv privata
- Continua la serie dei programmi noiosi
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ad un favoloso Pulici risponde una volta sola Chinaglia
- Grace Kelly ha pagalo
- Uccisa con ventidue coltellate
- La parola d'orline di Hitler ai giovani: lotta senza quartiere al bolscevismo
- Stroncato a 44 anni da overdose a Bra
- Il suo spettacolo sospeso nel più noto locale della Versilia
- Liquidato Gomulka, domata la sommossa Imminente rimpasto nel governo polacco
- Ã? scomparso Ferruccio Novo creatore del "grande Torino,,
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy