Rispunta il nome di D'Adamo

! W. ! W. LE RAGIONI DELL'ADDIO Rispunta il nome di D'Adamo // «Foglio»: quegli strani legami con Vexpm PMILANO ER non parlare del localino di via Agnello 5 a Milano, di proprietà di D'Adamo, che Di Pietro amava, per così dire, frequentare». Fine della prima puntata al veleno e anche per Antonio Di Pietro comincia l'attesa per la seconda: Giuliano Ferrara la pubblicherà sul Foglio di oggi o di martedì? li «localino», «per così dire», arrivano i pruriti. Ma torna, ad accompagnare l'addio di Di Pietro al ministero, Antonio D'Adamo, 64 anni, ingegnere, negli Anni 80 signore del mattone, l'unico su piazza dopo l'addio di Silvio Berlusconi per le tv e quello di Salvatore Ligresti per le prime inchieste. Allora D'Adamo e Di Pietro erano amici. Come l'ex sindaco Paolo Pillitteri, il costruttore lo chiamava «Nini». Incontri, cene nella cascina di Robecco sul Naviglio, le mogli amiche, un telefonino dato in uso con tanto di bolletta pagata, e poi i debiti di gioco dell'amico Eleuterio Rea ripianati, il localino di via Agnello. Allora, D'Adamo riceveva i giornalisti all'ultimo piano, moquette, e luci soffuse, dalle finestre spuntano le guglie del Duomo. Foggiano da Serracapriola, milanese dalla fine degli Anni Cinquanta, furbo e modesto: «Ma quale re e re del mattone! Sono uno che lavora dalla mattina alla sera». Adesso Antonio Di Pietro non può che sospettare. Che sia D'Adamo uno dei destinatari del sesto dei sette «BASTA!» della lettera di dimissioni? «Basta dar spazio e credito a imputati rancorosi e vendicativi!». Sul Foglio ha letto dei passaggi di azioni e miliardi, almeno 9, da Pierfrancesco Pacini Battaglia a D'Adamo. Miliardi che spiegherebbero la frase «mi hanno sbancato». Quando? 28 ottobre 1994, quaranta giorni prima delle dimissioni di Di Pietro. I due," Pacini e D'Adamo, si conoscevano. Per le loro vicende giudiziarie stesso difensore, Giuseppe Lucibello. Dirà Pacini: «Non posso escludere che D'Adamo me l'abbia presentato Lucibello». Pacini, D'Adamo, Lucibello e pure Silvio Berlusconi. Storia vecchia, ma torna attuale con D'Adamo. Era il 3 settembre dell'anno scorso, alle 7,37 del mattino. Intercettazione telefonica disposta dai magistrati bresciani che indagano sui motivi delle dimissioni di Di Pietro. Anche Berlusconi e D'Adamo si conoscono, per sette anni l'ingegnere ha lavorato per il dottore, fino al 1978, direttore generale della Edilnord. Quella mattina Berlusconi è agitato da Di Pietro che potrebbe entrare in politica: «Bisogna che lei... si prepari. Siamo nelle sue mani!» E D'Adamo: «Lo immaginavo... Sì, sì...». Ma il 18 dicembre, quando D'Adamo è davanti ai magistrati, sceglie di non rispondere, scena muta. A Brescia indagavano sul complotto, D'Adamo ha taciuto, Di Pietro l'ha sempre negato, il pm Fabio Salamone è stato rimosso. Però, con D'Adamo, si ritorna proprio a un anno fa. Chi e cosa si è mosso attorno a Di Pietro? Quali sono stati i rapporti tra Pacini e D'Adamo? E tra i due e l'avvocato Lucibello, presentato a D'Adamo proprio da Di Pietro? Quel sesto «BASTA!» può valere anche per Pietro Federico, già procuratore circondariale a Grosseto, amico di Pacini, ora trasferito a Firenze e sotto inchiesta a Perugia. Sebbene imputato, è stato interrogato a Brescia come persona informata sui fatti. I particolari dei miliardi passati da un cliente all'altro di Lucibello sarebbero stati oggetto della sua deposizione: «Non posso e non intendo dichiarare nulla - dice - ma non credo di aver fornito dati ulteriori rispetto a quanto già si sapesse». E se i magistrati già sapevano da chi arrivano le deposizioni, i sospetti, i veleni che fanno gridare «BASTA!»? Antonio Di Pietro sa che, oltre a Federico, è già stato interrogato il commercialista milanese Pierluigi Manfredini, altra vecchia conoscenza sua e del «Signor mattone». Ma ora sa che il pericolo, più che dalla penna di Giuliano Ferrara arriva da D'Adamo. «Tu puoi farlo?», chiedeva la moglie al telefono. «Sicuro». Giovanni Cerniti I rapporti con Lucibello Pacini Battaglia e Berlusconi Il costruttore Antonio D'Adamo

Luoghi citati: Brescia, Firenze, Grosseto, Milano, Perugia, Robecco Sul Naviglio, Serracapriola