Salvotores

Salvotores Salvotores ELLA sezione fuori concorso il Festival Cinema Giovani propone quest'anno «Nothing is real. Appunti sul Nirvana» di Bruno Bigoni e Giuseppe Baresi, un dietro le quinte, o meglio in termini tecnici, un making of sul set del nuovo film di Gabriele Salvatores, «Nirvana», girato dal 19 febbraio al 6 luglio sui 140 mila metri quadrati dell'area industriale del Portello (ex Alfa Romeo) abbandonata da più di dieci anni. Commissionato dalla Colorado Film ai due registi milanesi da sempre impegnati nella sperimentazione e nella ricerca sul linguaggio, «Nothing is real. Appunti sul Nirvana», pur essendo un supporto promozionale al film, scardina le regole tradizionali del making of, grazie alla libertà espressiva degli autori, allo sguardo personale ed autonomo della macchina da presa. Sembra essersene accorto anche Francesco De Gregori che dopo aver scoperto il «dietro le quinte», ha affidato a Bruno Bigoni la regia del videoclip del suo ultimo album «Prendere o lasciare», interamente girato sul set di Salvatores e montato con alcune scene del making Niente a che fare dunque con le immagini dei ciak o con un trailer, ma piuttosto «un iperteso - secondo la definizione di Salvatores - che ha dei punti di contatto sotterranei, emozionali e, per usare una parola desueta, ideologici con il mio film. Sono accostamenti di ri¬ flessioni a certe immagini». Oltre ad affascinare la visione, suscitando il desiderio di vedere «Nirvana», «Nothing is real. Appunti sul Nirvana» tenta di cogliere le atmosfere e lo spirito del film attraverso immagini evocative. E lo fa con successo, a parere di Salvatores, che tuttavia inizialmente si aspettava un making o/più tradizionale: «Conosco Bigoni e Baresi da vent'anni - ci ha spiegato -, lavoravamo al Teatro dell'Elfo. Quando ho visto il loro lavoro sono rimasto spiazzato di fronte a certi tempi lenti, a inquadrature nelle quali succedeva poco. Poi ho iniziato a guardarlo come lavoro autonomo e mi è parso che rientrasse perfettamente nello spirito del mio film, un film di fantascienza, ma molto vicina a noi, ambientato nel futuro prossimo, metà fantastico e metà scientifico. La definizione migliore è psichedelico, non in termini di colori e gelatine, ma di apertura della psiche, di doors ofperception». «Nirvana» doveva essere girato in India e Marocco, ma dopo un sopralluogo, Gabriele Salvatores, in una crisi creativa, ha capito «di aver sbagliato a cercare in giro per il mondo quando i viaggi di cui voleva parlare erano interiori, quando lo scopo era ricostruire l'intero pianeta in una città. Molto meglio restare in un unico ampio spazio, in una situazione più intima e concentrata, con grande valenza metaforica». Chiara Andruetto 35mm, 18') sott. it.; Never Twice (Mai due volte) di Vincent Ravalec (Francia, 1995, 35mm, 17') sott. it. 15,30 Fuori concorso Bian Lian (Il re delle maschere) di Wu Tianmin (Cina/Hong Kong, 1995, 35mm, 101') sott. it. 17,30 Concorso l.m. La Venere di Willendorf di Elisabetta Lodoli (Italia, 1996, 35mm, 85') 20 Orizzonte Europa Le journal du séducteur (Diario di un seduttore) di Daniele Du- broux (Francia, 1996, 35mm, 95') sott. it. 22 Concorso c.m. Chickenlivers (Fegatodipollo) di Federica Martino (Usa, 1996, 16mm, 22') sott. it.; Bestie di Fabio Segatori (Italia, 1996, 35mm, 7') 22,30 Fuori concorso Kavkazski plennik (Il prigioniero del Caucaso) di Sergej Bodrov (Russia/Kazakhstan, 1996, 35mm, 95') sott. it. CINEMA ROMANO 15 Orizzonte Europa La bouche de Jean-Pierre (La bocca di Jean-Pierre) di Lucile Hadzihalilovic (Francia, 1996, 35mm, 52') sott. it. 15,30 Fuori concorso Where is the Money Ronnie? (Dov'è il denaro Ronnie?) di Shane Meadows (GB, 1996, 35mm, 12'); Small Time (Piccolezze) di Shane Meadows (GB, 1996, 35mm, 60') sott. it. 17,30 Primo Piano Ruzi ruzegari cinema (C'era una volta il cinema) di M.Mkhmalbaf (Iran, 1992, 35mm, 98') sott. it. 20 Fuori concorso Kavkazski plennik (Il prigioniero del Caucaso)di Sergej Bodrov (Russia/Kazakhstan, 1996, 35mm, 95') sott. it. 22 Concorso l.m. La Venere di Willendorf di Elisabetta Lodoli (Italia, 1996, 35mm, 85') MASSIMO DUE 9 Omaggio a Skolimowski Le départ (Il vergine) di Jerzy Skolimowski (Belgio, 1967, 91') sott. it.; Dialog 20-40-60 1° ep: Dvadsat' rocni (I ventenni) di Jerzy Skolimowski (Cecoslovacchia, 1968, 35 mm, 25') sott. it. 11 Bariera (Barriera) di Jerzy Skolimowski (Polonia, 1966, 35 mm, 83') sott. it. 14 Primo Piano Sang-o shisheh (La pietra e il vetro) di M. Makhmalbaf (Iram, 1993, video, 25'); Arusi-ye khuban (Il matrimonio dei benedetti) di M. Makhmalbaf (Iran, 1989, 35mm. 70') sott. it. 16 Concorso Spazio Italia Titti e Silvestro (una storia penosa) di Giorgio Bonecchi Borgazzi e Marco Borroni (1996,Betacam, 14'); Dove non io di Franco Jannuzzi (1996, 35mm, 15'); Compagno di scuola di Carmelita Chiarenza (1996, Betacam, 6/48"); Sotto l'argine di Isabella Leoni (1996, 16mm, 12'); ROSSO tigre di Max Croci (1996,35mm, 6); O.G.R. - Zona gialla di Lucio Lionello e Alessandro Tannoia (1996, Betacam, 15'). Al termine, incontro con gli autori 18 Omaggio a Skolimowski King, Queen, Knave (Un ospite gradito per mia moglie) di Jerzy Skolimowski (Rft/Usa, 1972, 35 mm, 92') sott. it. 20,30 Primo Piano Nobat-e asheqi (Tempo d'amare) di M. Makhmalbaf (Iran, 1990, 35mm, 75') sott. it. 22 Omaggio a Skolimowski Torrents of Sprlng (Acque di primavera) di Jerzy Skolimowski (Italia/Francia 1989, 101') sott. it.