Verso la super-aspirina di Aldo Carotenuto

Verso la super-aspirina Verso la super-aspirina ! Eliminerà gli effetti negativi 11 E' una corsa tra case farmaceutiche: l'obiet- r tivo è riuscire a brevettare la formula chimica della super-aspirina, come è già stata battezzata. Si tratta di un farmaco in grado di dare gli stessi benefici della comune aspirina ma senza gli effetti collaterali che colpiscono principalmente la mucosa dello stomaco, causando l'ulcera. Il potenziale giro di affari è da capogiro. Un aggiornamento sulla situazione è comparso sulla rivista americana «Science» del 20 settembre. Per i laboratori di ricerca il nodo da sciogliere sta nella struttura di due proteine enzimatiche: le cicloossigenasi 1 e 2, entrambe responsabili della produzione delle prostaglandine. A dispetto della loro struttura, praticamente identica, i due enzimi svolgono in realtà funzioni molto diverse; infatti, mentre il primo è necessario per conservare la corretta funziona¬ lità delle mucose interne, il secondo è responsabile delle infiammazioni più disparate, delle sensazioni dolorose e di tutti quei sintomi che comunemente si curano, appunto, con l'aspirina. Il problema è che, a causa della loro estrema somiglianza, l'aspirina non è in grado di distinguere un enzima dall'altro, e quindi agisce inattivandoli entrambi. Nonostante questo, da qualche tempo si intravede una soluzione del problema. Le strutture delle due cicloossigenasi, determinale di recente, presentano infatti alcune piccole differenze; ed è su queste che si stanno concentrando le ricerche. Si deve trovare un composto chimico in grado di cogliere la diversità fra i due enzimi, e di inattivare soltanto quello «cattivo», responsabile delle infiammazioni dolorose. Le industrie farmaceutiche sono al lavoro, e i ricercatori della Boehriger Ingelheim hanno già annunciato di aver individuato un composto con una affinità due volte maggiore per la cicloossigenasi due che per la uno; questo significa che, prima di agire su una molecola della proteina «buona», la sostanza in questione deve averne già inattivate due del tipo che causa l'infiammazione ed il dolore. Rispondono i laboratori della Merck-Frosst sostenendo di aver ottenuto un risultato ancora migliore: un composto da loro formulato avrebbe un'affinità ben 200 volte maggiore per l'enzima «cattivo» che per quello «buono». Naturalmente la sua formula è segretissima, ma alla Merck dicono di aver già provato la sua efficacia e la sua tossicità su volontari. La sperimentazione prevede ora che si passi a detenninare il dosaggio che agisce con maggiore efficacia. Prima che la superaspirina sia lanciata sul mercato occorrerà ancora qualche anno. Nell'attesa non ci resta che continuare a mangiare mollica di pane contro i bruciori di stomaco. Margherita Fronte Per l'anima lo scientismo non funziona CICLICAMENTE - e si potrebbe persino dire con una certa regolarità - in Italia si discute della relazione tra la scienza e la psicoanalisi, o meglio, perché di questo in realtà si tratta, dello statuto scientifico della psicoanalisi, della sua molto contesa legittimazione. L'opposizione collettiva da parte dei cosiddetti benpensanti nasceva già con Freud. Le critiche si appuntavano sulla trasgressività di una teoria che andava a colpire la falsa moralità vittoriana e dichiarava di volersi occupare delle zone d'ombra, del non detto della cultura d'Occidente. L'ignoto, cioè l'inconscio, è perturbante, come già scriveva Sigmund Freud. Questo era vero allora ed è vero oggi. Il fatto che di volta in volta si torni a dibattere sull'appartenenza della psicoanalisi all'uno o all'altro sapere, che siano le scienze della natura o le scienze dello spirito, mi sembra indicativo di alcune leggi psicologiche piuttosto elementari. Innanzitutto l'incapacità a mantenersi in una condizione sospesa, per cosi dire, in cui non è possibile pronunciarsi con certezze definitive, e l'uomo è di fronte al mondo degli altri, della natura e di fronte a se stesso senza poter tutto controllare, ma al contrario aperto ed esposto all'imprevisto. E' da qui che nasce il metodo scientifico con i suoi disegni sperimentali che adeguano appunto l'ideale di una situazione completamente soggetta al controllo dello sperimentatore. Vengono enucleate, isolate è descritte ttiffe le variabili del campo, formulata l'ipotesi, previsto l'effetto e le condizioni, che, quando si producono, invalidano l'ipotesi. Così procedeva Galileo: i suoi risultati potevano essere verificati da altri fisici, erano quantificabili e riproducibili. E così nasceva il mito scientista, di una verità unica e raggiungibile, una verità che si Farebbe rivelata uno straordinario strumento di dominio sul mondo da parte dell'uomo. Qualsiasi altro aspetto dell'esperienza che non possa essere studiato secondo il metodo sperimentale viene dunque respinto come improprio. Ma l'equivoco sta nel fatto di aver dimenticato che la scienza è un prodotto dell'uomo, e dunque un processo di conoscenza che ha dei criteri relativi di validità. La loro condivisione da parte della comunità dei ricercatori è ciò su cui si fonda l'intersoggettività della scienza. Ma ci sono ambiti della ricerca che non sono facilmente codificabili né comprimibili entro i parametri della sperimentazione. La psiche umana è sicuramente il più complesso di questi ambiti. Le sue variabili non possono essere depurate da effetti incrociati e circolari con altre variabili di contesto. La psicoanalisi si occupa della emotività, dei problemi che hanno a che fare con le relazioni fra persone, si occupa dell'amore e dell'odio, della simpatia, del rifiuto, dell'accoglimento, dell'anima insomma, e del suo rapporto con il mondo. Vi è una circolarità tra il Sé e l'altro, tra i fattori cognitivi e quelli emotivi, tra il paziente e l'analista che non può essere rescissa, tagliata in alcun punto se non a prezzo di una falsificazione che sostituisce la realtà con un artefatto. Lo sperimentatore in questo caso è l'analista: ma i due partecipanti alla relazione terapeutica formano una unità in costante e reciproca interazione. Perché chiedere al metodo sperimentale una improbabile legittimazione? Perché costringere il sapere sulla psiche in un abito troppo stretto, che verosimilmente è stato tagliato per chi cerca un corrimano prima di avventurarsi nei luoghi poco frequentati dalla ragione? Aldo Carotenuto Università di Roma

Persone citate: Freud, Margherita Fronte, Sigmund Freud

Luoghi citati: Italia, Roma