Ted angelo del fango di Fernando Mezzetti

Arrivò dall'America per aiutare la città in ginocchio L'ALLUVIONE 30 ANNI DOPO Arrivò dall'America per aiutare la città in ginocchio Ted, angelo del fango Firenze premia il senatore Kennedy FIRENZE DAL NOSTRO INVIATO Aveva poco più di trent'anni quando accorse a Firenze unendosi a migliaia di giovani venuti da tutto il mondo a risollevare la città dalla devastazione dell'Arno. Era già da due anni stato eletto al Senato degli Stati Uniti, e al fianco di tanti ragazzi senza nome, lui che ne portava uno potentemente evocatore di speranze e rimorsi collettivi lavorò armato di badile alla Biblioteca Nazionale sommersa dal fango. La Firenze che in questi giorni ricorda con commozione e gratitudine i tanti «angeli del fango» accorsi in quella circostanza, onora adesso uno dei più illustri e prestigiosi tra loro, che in quell'emergenza seppe essere uno qualunque: Edward Kennedy. Non più smilzo come allora, lievemente appesantito per i trent'anni trascorsi, ma con giovanile entusiasmo, Ted Kennedy è da ieri in città, con la moglie Vittoria, ospite della Regione Toscana, nel quadro delle commemorazioni di quella sciagura e dell'inizio della ripresa. E' lui stesso, nell'incontro con il presidente Vannino Chiti, la vicepresidente Marialina Marcucci, e la giunta, a ricordare il senso della giovanile solidarietà internazionale per Firenze in quei giorni ferita. «E' stata per me un'esperienza indimenticabile. Avevo visto, sino ad allora, mobilitazioni di masse giovanili con Martin Luther King contro la discriminazione razziale. Avevo visto manifestazioni di giovani contro una guerra ingiusta nel Sud-Est asiatico. Ma la mobilitazione di tanti ragazzi e ragazze di tutto il mondo per Firenze è indimenticabile. Agivano per valori alti, per la difesa e il recupero delle radici della cultura occidentale, dello spirito e della civiltà. La ferita di Firenze era di tutto il mondo». E accennando, in risposta a Chiti che li aveva menzionati, ai due fratelli uccisi, John il Presidente e Bob che forse lo sarebbe diventato, dichiara che i loro ideali saranno ancora difesi da altri Kennedy, oltre che da lui: suo figlio Patrick e suo nipote John, entrambi membri del Congresso. La giunta gli offre un album di fotografie che lo ritraggono proprio in quei giorni di fango: il sen. Kennedy tutto inzaccherato nei saloni della Biblioteca Nazionale, tra i giovani al lavoro. E' un momento di commozione non solo nel rivedere se stesso dopo tanto tempo, ma nel ricordo di quello slancio. Era a Ginevra, e decise di partire al più presto sottraendosi a impegni internazionali. Il suo amico Gianni Agnelli gli organizzò il viaggio in condizioni in quel momento difficili. Si fermò per due giorni, ma la sua presenza fu emblematica. Così com'è emblematico e significativo che dopo trent'anni sia un politico di lunga militanza comunista come Chiti, ora pds, a onorare il Kennedy ospite e i Kennedy scomparsi, in primo luogo il Presidente: cioè colui che cominciò l'impegno in Vietnam e si oppose fermamente a Castro. «Quelli della mia generazione - dice Chiti - siamo tutti kennediani». Oggi il senatore visita la Biblioteca Nazionale che vide allora devastata e domani si recherà a Siena dove parteciperà all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università al fianco del ministro Luigi Berlinguer e del ministro Rosy Bindi. Fernando Mezzetti «Un'esperienza indimenticabile Volevamo salvare le radici della cultura occidentale» Il senatore Ted Kennedy e «angeli del fango» al lavoro