Fiat chiesto giudizio abbreviato
Interrogato Mattioli Interrogato Mattioli Fiat, chiesto giudizio abbreviato TORINO. I legali di Cesare Romiti e di Francesco Paolo Mattioli hanno ufficializzato ieri sera la richiesta di giudizio abbreviato: si tratta di un mini-processo, immediato e rapido, che il gip conduce per lo più sulla base degli atti acquisiti, dando la parola alle parti per requisitoria e arringhe. A differenza di altri riti introdotti dal nuovo codice di procedura penale, come il patteggiamento, non nasce da un'ammissione di responsabilità da parte degli imputati. La Procura di Torino si è riservata di fornire il proprio, vincolante, parere nell'udienza di mercoledì prossimo. «Abbiamo compiuto questa scelta processuale - ha spiegato l'avvocato Vittorio Chiusano - dopo aver valutato l'esito delle deposizioni del presidente Romiti e del dottor Mattioli». Quest'ultimo, direttore centrale Fiat accusato di false comunicazioni sociali in ordine al bilancio consolidato della Fiat, è stato sentito ieri pomeriggio, per due ore e quaranta minuti, dal presidente aggiunto dei gip Francesco Saluzzo. La deposizione del manager non ha offerto novità sostanziali rispetto alle dichiarazioni rese ai magistrati di Milano e Roma che, negli anni scorsi, hanno inquisito Mattioli per altri fatti. A Torino l'accusa contro di lui ruota attorno a una questione di diritto: se come direttore centrale abbia avuto un ruolo nella determinazione del bilancio consolidato della holding Fiat. «Mattioli - ha ribadito il difensore Ennio Festa - non ha mai avuto incarichi di quel genere, né formalmente né concretamente». L'avvocato di parte civile Roberto Lamacchia si è dichiarato soddisfatto delle risposte avute da Mattioli in relazione ai verbali delle vecchie inchieste sulla metropolitana milanese e su quella romana. L'avvocato Chiusano ha aggiunto che il manager «venne a sapere da uno sfogo di Enzo Papi, allora amministratore delegato di CogefarImpresit, delle pressioni dei politici. Gli rispose di resistervi. In seguito gli ricordò di tenere presente il bene dell'azienda».[r. e]
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