Quirinale, il giallo dell'appello di Renato Rizzo

Quirinale, il giallo dell'appello Quirinale, il giallo dell'appello Smentito il messaggio alle Camere WBT LA «TRAPPOLA» DELLA DESTRA ROMA EZZUCCI, sotterfugi: le parole dei consiglieri di Oscar Luigi Scalfaro sono l'eco di quelle che lo stesso Capo di Stato deve avere pronunciato ieri, di prima mattina, quando il dilagare delle voci che correva per la Roma della politica gli ha attribuito l'intenzione di inviare un messaggio alle Camere. E' vero: il Paese vive momenti drammatici, l'opposizione sceglie l'Aventino e lancia ultimatum che, a differenza di quanto insegna la pratica della diplomazia, non sembrano davvero «l'ultima richiesta prima di passare alle concessioni». Ma, si osserva al Quirinale, proprio perché è al calor bianco, la situazione dell'Italia va affrontata con una congrua meditazione. E va seguita con passi calmi e felpati, senza correre il rischio, tra l'altro, di consegnare ad una trappola l'eventuale precipitazione del Presidente. Una trappola, appunto. Tesa da chi, come si osserva sul Colle con una stizza che spinge nell'angolo il savoir faire, vorrebbe «ciurlare nel mani- co»: quel Polo, cioè, che, anticipando, o inventando le intenzioni del Capo dello Stato si proporrebbe soltanto di tirarlo per la giacca obbligandolo ad un atto forte. E che, appoggiandosi ad una decisione di questa portata, potrebbe sperare di mettere in mora il governo. Scalfaro non accetta il pressing indebito e falloso: vuol essere lui a decidere se, come e quando ricorrere ad un intervento solenne. Anche perché, come nota chi è a stretto contatto con lui, «un messaggio alle Camere, in un momento come questo, i parlamentari lo butterebbero nel cestino». Con ciò volendo spiegare che certe scelte devono rispondere a precise situazioni contingenti; e il gesto così inusuale e, per questo, così fortemente rituale d'un messaggio del Presidente non può rispondere a nessun comando. In queste ore dal Quirinale scivola tutta l'irritazione di chi si è sentito chiamato in causa a sproposito. E, così, ricordando l'incontro tra Scalfaro ed i rappresentanti del Polo avvenuto l'altro giorno, si chiarisce: «No, no e no: certe ricostruzioni non rispondono a verità». Non è vero, ad esempio, che durante l'udienza si sarebbe parlato di Finanziaria perché questo è un nodo sul quale il Capo dello Stato non può intervenire. Né, tantomeno, il Presidente avrebbe aderito alla richiesta di fare da mediatore tra maggioranza ed opposizione: nessuna intenzione, da parte sua, di intromettersi in quella che ha tutti i connotati d'una battaglia politica. Ecco il ragionamento che filtra dal Palazzo: «Se, contrariamente a quanto qualcuno dice, non si è parlato neppure di un generico impegno di arbitrato da parte di Scalfaro, come pensare ad un suo intervento diretto?». Ma l'irritazione del Presidente ha avuto altre fiammate in queste ore. Intanto per un inciampo del Polo in quel galateo politico nel quale la forma diventa sostanza. All'incontro nello studio del Capo dello Stato l'opposizione non ha, infatti, mandato i leader, ma i gregari. E, ad abundantiam, dopo aver sigillato l'appuntamento con un invito a «lavorare insieme nelle istituzioni», Oscar Luigi Scalfaro ha scoperto, leggendo le dichiarazioni d'uno dei partecipanti, d'aver, invece, dato ragione agli aventiniani. Anzi: s'è addirittura reso conto d'aver avuto una circostanziata conversazione telefonica con Silvio Berlusconi. «Una chiamata mai avvenuta» affermano al Quirinale. «Una chiamata mai fatta» sottoscrive il leader di Fi da Ve¬ rona. Ma, proprio da Verona, arriva un nuovo strattone alla giacca presidenziale: Gianfranco Fini, riferendosi all'ipotesi di un messaggio alle Camere, si augura «che il Capo dello Stato faccia sentire la sua voce» e sottolinea che, l'altro giorno, «i capigruppo gli hanno posto questo problema». Il giallo fa rigirare i suoi ingranaggi. Renato Rizzo Dal Colle filtrano stizza e irritazione per quello che appare come un forte pressing verso Scalfaro presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro

Persone citate: Gianfranco Fini, Oscar Luigi Scalfaro, Scalfaro, Silvio Berlusconi

Luoghi citati: Italia, Roma, Verona