Dell'Utri, condanna a 3 anni «Colpevole di frode fiscale» di Alberto Gaino

Dell'Utri, condanna a 3 anni Dell'Utri, condanna a 3 anni le di frode fiscale» ELEI PTORINO ER i giudici torinesi, Marcello Dell'Utri è colpevole di frode fiscale: è stata accolta la tesi dell'accusa per cui l'allora presidente di Publitalia '80, in concorso con altri dirigenti, ha utilizzato fatture false o gonfiate per creare fondi neri personali e aziendali. La condanna - con le attenuanti generiche - è a 3 anni di reclusione. E all'interdizione dagli «uffici direttivi delle imprese per un periodo di due anni». Silvio Berlusconi commenta da Roma: «Sono deluso da questa giustizia». Alla difesa è stata riconosciuta soltanto la limatura dei capi d'imputazione in relazione ad alcune fatture contestate, e invece ritenute regolari. Il presidente Costanzo Malchiodi lo aveva anticipato fra una replica e l'altra delle parti: «Ci sono dei conti sbagliati». Nove o dieci miliardi di «nero», anziché una dozzma: per l'accusa la sostanza non cambia. Ma Oreste Dominioni, difensore di Dell'Utri, vi coglie lo spunto per dichiarare che «pur pronunciando una sentenza di condanna, il Tribunale ha drasticamente ridimensionato le posizioni dell'accusa, sia riguardo alla pena sia ai fatti originariamente contestati». Il legale ribadisce l'estraneità di Dell'Utri e Publitalia dall'accusa di aver gestito fondi neri e conta sin d'ora sul ribaltamento della sentenza in appello. L'altro difensore, Metello Scaparone, si limita ad osservare: «Un anno o tre di condanna. Non è questo che importa. Noi ci siamo battuti ritenendo il dottor Dell'Utri del tutto estraneo ai fatti». I fatti sono questi: i pm Luigi Marini e Cristina Bianconi partendo dalle fatture false di un anziano motonauta, Attilio Cavaliere, guidano una piccola ed esperta squadra di sottufficiali della Guardia di Finanza fino al cuore finanziario della concessionaria di pubblicità Fininvest. Scoprono che il numero due dell'azienda, Giampaolo Prandelli, ha portato Publitalia ad investire nel richia- ino dell'offshore, sport d'elite. Cavaliere è un «pesce piccolo» e passa i contratti al team di Giovanni Arnaboldi e Vittorio Missoni, figlio del celebre stilista. I finanzieri «zompano» sulla coppia di piloti e team-manager, mettendoli alle strette. Si setaccia la loro contabilità dal 1991 e viene fuori un mare di Iatture false. Anch'esse ammesse, dopo parecchi mesi di latitanza a Miami di Arnaboldi. E' proprio Arnaboldi - brillante più per il tenore di vita e l'intraprendenza in un certo tipo di affari che per i risultati sportivi - a far alzare il tiro della procura torinese: il «pentito» rivela fra l'altro di aver fornito, via Prandelli, allo stesso Dell'Utri ritorni «in nero» di fatture gonfiate per la sponsorizzazione delle sue barche. E indica in particolare un mazzo di assegni circolari intestati a nomi di fantasia. Ieri si è saputo che sono 12, per importi di 7, 8 milioni l'uno, che l'attuale deputato di Forza Italia ha utilizzato, senza girarli all'architetto incaricato di coordinare i lavori di ristrutturazione della villa di Sala Comacina, sul Lago Maggiore, costati 3 miliardi. Per questa storia Dell'Utri ò finito in carcere per tre settimane, l'anno scorso, con l'accusa di aver tentato di inquinare l'inchiesta. I pm ne hanno dedotto che Prandelli e Arnaboldi lavoravano, oltre che per se stessi, anche per favorire l'azienda e lo stesso Dell'Utri. La difesa ha cercato di convincere i giudici che le responsabilità penali si dovevano fermare alla «società di fatto» fra il pilota e il numero due di Publitalia. Prandelli lia patteggiato diciotto mesi di pena e si è preso ogni colpa. I finanzieri nel frattempo, si sono tuffati sui cou.i del presidente dimessosi dopo i'arresto - e hanno dato modo all'accusa di spendere nel processo un'altra carta: «Dell'Utri ha depositato in banca, negli scorsi anni, centinaia di milioni in contanti, frazionandone i versamenti sotto la soglia dei 20 milioni per volta che deve far scattare la segnalazione all'autorità giudiziaria in base alla normativa antiriciclaggio». Fondi neri provenienti dalle fatture gionfiate di Arnaboldi? O donazioni di Silvio Berlusconi, come lo stesso leader di Forza Italia ha sostenuto in aula? Il presidente Costanzo Malchiodi e i giudici a latere Cristina Domaneschi e Paola Demaria hanno creduto ai pm, ma, per capire sino a che punto, si dovrà attendere il deposito della motivazione della sentenza. Marcello Dell'Utri e il capo contabile Vincenzo Lupo Stanghellini (ieri condannato a un anno e tre mesi) seguono la sorte degli altri manager Publitalia che avevano preferito patteggiare le loro responsabilità penali. Su quei versamenti frazionati del superdirigente, nel frattempo, si è acceso l'interesse del pool Mani pulite e della Procura di Palermo. Che ne hanno richiesto la documentazione ai colleghi torinesi. Alberto Gaino Per 9-10 miliardi in nero. Berlusconi: «Sono molto triste» L'ex presidente di Publitalia Marcello Dell'Utri A sinistra: Giampaolo Prandelli

Luoghi citati: Miami, Palermo, Roma, Sala Comacina