Tiepolo esaurito, state a casa di Lorenzo Mondo

I numeri del gioco di oggi sono nella prima pagina di cronaca locale Il sindaco di Venezia ai turisti: non venite alla mostra, non c'è posto Tiepolo esaurito, state a casa E* di nuovo acqua alta a Venezia, ma non filtra questa volta dai canali, a lustrare di acque morte fondamenta e piazze. Si tratta della marea umana che batte impetuosa contro i palazzi che ospitano le mostre d'arte. A Palazzo Grassi ci sono i reperti della Magna Grecia, a San Giorgio le icone russe, a Ca' Rezzonico i dipinti del Tiepolo. Ed è qui che in questi giorni si è raggiunto il livello di guardia. Il sistema di prenotazione elettronica avverte che per il prossimo weekend i biglietti sono esauriti e pochi ne restano per quello successivo. Turisti, amatori d'arte, state a casa! Apoteosi sacre e profane, eleganti e vividi ritratti, cieli ovattati di nuvole, non possono reggere al vostro assalto. Ci sarebbe da rallegrarsi per tanta passione di folle, per la civile sollecitudine degli organizzatori, per il profitto degli abitanti. E invece l'appello ha qualcosa di inquietante, come l'imposizione di una quarantena per una pestilenza mai vista. E' un presagio di quello che accadrà col Giubileo e conferma i timori del sindaco Cacciari che pensa ad un numero chiuso per i «pellegrini» che vorranno imbarcarsi sulla nobile fusta chiamata Venezia. Due sono i motivi che ci persuadono a moderare gli entusiasmi. In primo luogo è la condizione pressoché unica di Venezia, la qualità preziosa e fragile del suo tessuto. Continuando di questo passo, la città rischia di logorarsi e consumarsi prima del suo paventato sprofondamento. Ma c'è anche qualcosa di maniacale che va attribuito ai flussi della comunicazione, ai percorsi «obbligati», che inducono a visitare Venezia e «quella» Venezia. Quanti sanno che al di là della mostra (che lascerà delusi i non forti amatori) la città è piena di Tiepolo, godibili in chiese più appartate e tranquille? E quanti ignorano le sorprese di Cannaregio, di Dorsoduro, della Giudecca? Che infelice paradosso, doversi affannare perché una città non sia uccisa dalla troppa bellezza. Lorenzo Mondo

Persone citate: Cacciari, Rezzonico, Tiepolo

Luoghi citati: Grecia, Venezia